Il Togo alle prese con una “forma di guerra”

di Valentina Milani
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Di Céline Camoin

“Siamo costretti a confrontarci con una forma di guerra”, ha affermato il presidente del Togo, Faure Gnassingbé, durante un’intervista diffusa nei giorni scorsi da un canale privato, New World Tv, nel giorno della Festa dell’Indipendenza. “Oggi quello che ci sta accadendo è una forma di aggressione, da parte di due organizzazioni terroristiche che stanno attaccando il nostro Paese, e questi attacchi sono una forma di guerra. Ma abbiamo un obbligo, è quello di difendere il nostro Paese “, ha detto Gnassingbé.

“La natura della minaccia è cambiata e i togolesi devono aspettarsi una lunga lotta con periodi drammatici, è inevitabile. Ma posso assicurare ai miei compatrioti che otterremo la vittoria; siamo determinati”, ha insistito il capo dello Stato. Secondo il bilancio citato dal presidente, i vari attentati registrati da diversi mesi hanno causato la morte di un centinaio di civili, 40 soldati e provocato notevoli spostamenti di popolazione. “Non è una guerra continua, ma sono attacchi letali di distruzione”, ha precisato.

Il presidente ha citato esplicitamente le due organizzazioni terroristiche, lo Stato islamico nel grande Sahara, e il Gruppo di sostegno all’Islam e ai musulmani. “Due organizzazioni terroristiche che attaccano il nostro Paese, e che prima di farlo, hanno attaccato i Paesi della regione. Questo attacco è una forma di guerra perché il Togo è sempre stato pacifico ed è sempre stato nostro desiderio vivere in buoni rapporti con i nostri vicini e accogliere coloro che vengono da noi con grande ospitalità e gentilezza”.

L’intervista televisiva sotto forma di domande e risposte, ha sostituito il classico format di discorso ufficiale per l’anniversario dell’indipendenza del Togo, che compie 63 anni, di cui 53 sotto la guida dei Gnassingbé, prima padre e poi l’attuale figlio.

Oltre all’aspetto della sicurezza, il presidente togolese ha accennato alle questioni economiche legate all’inflazione, ricordando la politica dei sussidi avviata molti mesi fa. Ha anche sostenuto che una delle opzioni per ridurre l’impatto dell’inflazione, è “produrre di più per essere meno dipendenti dall’esterno per i prodotti alimentari”.

Ha anche ricordato il problema della transumanza che sta diventando una preoccupazione per la popolazione a causa dei conflitti che genera ogni anno. Ha rassicurato i togolesi che si stanno prendendo misure adeguate per regolamentare definitivamente la transumanza nel Paese.

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