Tanzania, pastore masai con una capretta ferita

di claudia

Villaggio di Arkatani, Tanzania settentrionale. Naseku, 12 anni, pastore masai, introduce nel recinto una capretta ferita – Foto di Luca Catalano Gonzaga / Witness Image

Le praterie del Loliondo, nel nord della Tanzania, potrebbero diventare una riserva naturale per i safari e la caccia commerciale. A farne le spese sarebbero migliaia di Masai che in quelle terre vivono e pascolano il loro bestiame. Il moltiplicarsi delle Aree Protette minaccia le comunità indigene, spesso allontanate a forza “per salvaguardare l’ambiente”. Il dilemma tra conservazione della natura e diritti dei nativi è scottante sull’intero pianeta

L’intero servizio sul numero di gennaio-febbraio della Rivista Africa

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