Si chiamerà “Dandé Liptako”, che in fulfulde significa La Voce del Liptako, la radio confederale dell’Alleanza degli Stati del Sahel (Aes). L’atto di nascita è stato firmato a Ouagadougou, in Burkina Faso, dai ministri degli Esteri di Burkina Faso, Mali e Niger, i tre Paesi che costituiscono l’Aes.
“Ora vogliamo avere il controllo della nostra narrazione”, ha affermato Pingdwende Gilbert Ouedraogo, ministro della Comunicazione del Burkina Faso. Con antenne ripetitrici già operative a Niamey, in Niger, e a Bamako, in Mali, la sede principale della stazione radio della confederazione Aes si trova a Ouagadougou.
La stazione radio trasmetterà nelle lingue nazionali, ovvero mooré, hausa, zarma, bambara e fulfulde, oltre che in francese e inglese, per raggiungere tutte le popolazioni della regione Aes e della diaspora.
Secondo i promotori della stazione radio, citati dal giornale online LeFaso.net, l’iniziativa mira a garantire la sovranità informativa di fronte alla disinformazione e ai tentativi di destabilizzazione, a fornire informazioni credibili e ufficiali accessibili a tutti e a mobilitare i cittadini attorno ai media identificati come affidabili e legittimi.
Il ministro degli Affari Esteri maliano, Abdoulaye Diop, ha voluto rimarcare che si tratta di un evento significativo nell’attuale contesto politico e geopolitico, caratterizzato dalla crescente importanza dell’informazione e della disinformazione. “I nostri capi di Stato hanno deciso di andare oltre le semplici dichiarazioni per proporre azioni concrete e condurre la guerra della comunicazione”, ha spiegato.
Sono allo studio diverse iniziative, tra cui il lancio ufficiale previsto per il prossimo vertice dei capi di Stato dell’Aes a Bamako, un concorso per il logo e la carta grafica, accordi con gli enti regolatori e una formazione tecnica congiunta. Sono inoltre previsti il lancio di Aes Television, con sede a Bamako, e di una componente cartacea in Niger per integrare la presenza mediatica su tutte le piattaforme.
I regimi sovranisti di Burkina, Mali e Niger, sono tutti e tre guidati da golpisti militari, che dopo aver rovesciato i precedenti leader politici, hanno attuato una strategia di rottura con Parigi e le reti della cosiddetta “Françafrique”, avvicinandosi ad altri partner, in particolare la Russia. Accusano regolarmente i media francesi di diffondere false informazioni. I giornalisti subiscono una grande pressione, così come le voci dissidenti.


