Sud Sudan – La pace regge. I leader si spartiscono le poltrone

di Enrico Casale

Il Sud Sudan inizia a credere nella pace. Dopo il cessate il fuoco, firmato un mese fa (e ancora violato), mercoledì 25 luglio, il governo e l’opposizione hanno firmato un accordo provvisorio sulla condivisione del potere. Dopo lunghe trattative, le parti sono riuscite ad arrivare a un punto di incontro. Non è ancora la pace, ma ci stiamo avvicinando.

L’intesa prevede una transizione di 36 mesi. Nel frattempo, Salva Kiir resterà a capo del Sud Sudan. Il suo principale avversario, Riek Machar, lascerà il suo esilio sudafricano per riprendere la sua carica di primo vicepresidente (che ha lasciato quando è fuggito due anni fa).

Nel dettaglio, potere e opposizione hanno concordato su una spartizione dei posizioni chiave. Il governo di transizione avrà 35 ministri: Salva Kiir ne riceverà 20, Riek Machar nove, gli altri partiti di opposizione condivideranno i restanti sei portafogli. Prenderà vita una nuova assemblea di 550 membri: 332 del partito di Kiir, 128 di Machar e 90 per gli altri.

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