Sud Sudan, al via un progetto a sostegno dei rifugiati in Etiopia

di claudia
rifugiati sudsudanesi

La cooperazione italiana aiuterà i rifugiati e richiedenti asilo sudsudanesi nel campo di Bambasi, nello Stato regionale del Benishangul-Gumuz, in Etiopia. È stato presentato ad Assosa il 2 febbraio, secondo quanto reso noto ieri, il progetto Hudepe, finanziato per 1 milione di euro dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) che interverrà in favore degli sfollati sudsudanesi nel Paese del Corno d’Africa.

L’iniziativa sostenuta da Aics è realizzata da un consorzio di Organizzazioni della società civile (Osc), con capofila il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp). Collaborano inoltre Cesvi, Cbm (Italia e internazionale) e i partner locali Ethiopian Center for Disability and Development (Ecdd) e Rehabilitation and Development Organization (RaDO).

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), l’Etiopia è il terzo Paese africano per numero di rifugiati ospitati, con oltre 823.000 rifugiati e richiedenti asilo provenienti prevalentemente da Sud Sudan, Somalia ed Eritrea. La regione del Benishangul-Gumuz, ne ospita 76.036, di cui quasi la totalità sono sud sudanesi, concentrati nei tre campi di Tsore, Sherkole e Bambasi. In quest’ultimo, in cui al momento vivono più di 20.000 persone, si concentreranno le iniziative del nuovo progetto.

Spiega Simone Cerqui, coordinatore dei progettio di emergenza di Aics Addis Abeba: “L’impegno di Aics Addis Abeba si realizza attraverso progetti di risposta all’emergenza, sia in Sud Sudan sia in Etiopia, in quanto paese di arrivo dei rifugiati, dove è chiave lavorare insieme alle comunità locali per la loro integrazione. Il progetto Hudepe e il lavoro di Cisp sono un esempio di questo approccio regionale”.

Il progetto Hudepe contribuirà a rafforzare la resilienza delle popolazioni del campo di Bambasi e delle aree limitrofe e a rispondere agli shock di tipo naturale e migratorio. Il Sud Sudan infatti, paese di origine di queste popolazioni, è colpito da forti inondazioni e siccità, causate dal cambiamento climatico e peggiorate dal conflitto iniziato nel 2013. L’iniziativa, nel dettaglio, permetterà di rafforzare le capacità produttive di gruppi di agricoltori e di migliorare l’accesso ai servizi igienico-sanitari. Infine, un aspetto importante del progetto sarà la protezione verso donne vittime di violenza e giovani con disabilità.

L’evento di lancio del progetto ha visto la partecipazione dei membri del consorzio, di Refugees and Returnees Service (Rrs), dell’Unhcr, insieme alle autorità locali e ai beneficiari. Tutti questi attori hanno condiviso i loro spunti sul nuovo intervento di cooperazione, offrendo piena collaborazione alla sua attuazione.

Condividi

Altre letture correlate: