Somalia, oltre un milione gli sfollati per la siccità

di claudia

di Simona Salvi

Sono ormai un milione gli sfollati in Somalia per la peggiore siccità registrata nel Paese del Corno d’Africa negli ultimi 40 anni. E’ quanto hanno reso noto l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) e il Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc), precisando che sono più di 755.000 le persone sfollate dall’inizio del 2022, cifra che ha portato a superare la soglia di un milione a partire da gennaio 2021.

“Questo dato di un milione serve come un enorme campanello d’allarme per la Somalia – ha detto Mohamed Abdi, Direttore Paese in Somalia di Nrc – la fame sta perseguitando l’intero Paese. Stiamo vedendo sempre più famiglie costrette a lasciarsi tutto alle spalle perché nei loro villaggi non c’è letteralmente acqua né cibo. È necessario aumentare urgentemente il finanziamento degli aiuti prima che sia troppo tardi”.

Nella nota diffusa oggi le due organizzazioni ricordano che la Somalia sta registrando un periodo di siccità di due anni, situazione che non si vedeva da più di 40 anni, e che la mancata quinta stagione delle piogge è destinata a sfollare altre famiglie. Da mesi le agenzie umanitarie denunciano come la siccità abbia compromesso i mezzi di sussistenza di pastori e agricoltori, costretti a trasferirsi nei centri urbani in cerca di acqua e cibo, dove l’aumento dei prezzi alimentari causato dalla guerra in Ucraina sta ulteriormente aggravando la loro situazione. Le Nazioni Unite stimano che che in Somalia si passerà nei prossimi mesi da circa 5 milioni a oltre 7 milioni di persone in condizioni di fame.

Hussein, padre di otto figlio, è stato costretto a raggiungere un campo sfollati con tutta la sua famiglia dopo che la siccità ha devastato raccolti e bestiame nel suo villaggio: “Le persone lasciate indietro non hanno alcuna possibilità. È solo questione di tempo prima che muoiano. Anche qui potremmo morire perché non abbiamo niente”.

“Le comunità vulnerabili sono le più colpite dagli effetti della crisi climatica, lasciando molte famiglie senza protezione e aumentando il numero degli sfollati”, ha rimarcato Magatte Guisse, rappresentante dell’Unhcr in Somalia, ricordando che “la situazione in Somalia era già una delle più sottofinanziate prima di quest’ultima crisi”.

“Anche se noi e i partner umanitari stiamo facendo il possibile per offrire una risposta, abbiamo semplicemente risorse insufficienti – ha denunciato – la comunità internazionale deve farsi avanti per salvare vite umane e sostenere questa risposta umanitaria”. Lo scorso giugno, l’Unhcr ha fatto sapere di avere bisogno di 9,5 milioni di dollari per la Somalia, nell’ambito del suo appello per aiutare le comunità sfollate colpite dalla siccità nel Corno d’Africa. 

Condividi

Altre letture correlate: