Somalia – Farmajo rimane in sella

di Enrico Casale
Mohamed Abdullahi Farmajo

La mozione di impeachment presentata dal parlamento somalo nei confronti del presidente Mohamed Abdullahi «Farmajo» è stata ritirata per mancanza di numero legale dopo che 14 deputati hanno ritirato il loro sostegno.

Lo riferiscono i media somali, secondo cui a seguito delle defezioni non vi è più il numero minimo richiesto (92) per l’avvio della procedura di impeachment. La mozione era stata presentata ieri da 92 parlamentari somali che accusano il presidente Farmajo di non aver rispettato la Costituzione firmando un “accordo segreto” con Etiopia ed Eritrea sull’utilizzo dei porti e sulla cooperazione in materia di sviluppo economico e di sicurezza nazionale.

Il parlamento somalo conta 275 membri e per essere approvata la mozione deve essere votata da due terzi degli aventi diritto. Nel settembre scorsa Farmajo ha incontrato ad Asmara, in Eritrea, il premier etiope Abiy Ahmed e il presidente eritreo Isaias Afwerki, per firmare un accordo tripartito di cooperazione che prevede il rilancio della cooperazione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza fra i tre paesi.

L’accordo, concordato con l’obiettivo di lavorare in stretto coordinamento per promuovere la pace e la sicurezza a livello regionale, è il secondo dalla firma della storica «Dichiarazione congiunta di pace e amicizia» dello scorso 9 luglio. La Somalia è stata per anni in relazioni tese con l’Eritrea, soprattutto dopo che nel 2009 le Nazioni Unite hanno imposto le sanzioni nei confronti di Asmara con l’accusa di sostenere il gruppo jihadista al Shabaab in Somalia. In conseguenza del processo di distensione regionale avviato dai tre paesi, e su importante impulso del premier etiope Ahmed, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato in seguito all’unanimità la revoca delle sanzioni sull’Eritrea, imposte nove anni fa.

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