testo e foto di Carlo Loglisci
A Toubab Dialaw, piccola località situata a 50 km da Dakar, conosciuta per le sue spiagge pittoresche, i cassonetti per i rifiuti sono quasi assenti e la plastica invade strade e spiagge. Un progetto ambizioso punta a trasformare la percezione locale della sostenibilità, compiendo negli ultimi due anni un passo decisivo verso una maggiore consapevolezza ecologica.
Nel 2023, nella sede senegalese di Toubab Dialaw, l’associazione “I Bambini di Ornella” ha avviato la prima fase di un ambizioso progetto chiamato “Setal Dialaw”, che in lingua Wolof significa “Ripulisci Dialaw”. Questa fase iniziale è stata suddivisa in diversi momenti chiave, volti a sensibilizzare la comunità sull’importanza del riciclo e a introdurre pratiche di sostenibilità ambientale.
Il progetto è iniziato con una formazione in cinque scuole della cittadina. Mambaye Diop, interprete, traduttore e mediatore culturale, ha condotto lezioni per spiegare l’importanza della plastica, i suoi utilizzi e il valore del riciclo. Successivamente, i volontari e i ragazzi del centro “I Bambini di Ornella” hanno dipinto cinque cassonetti destinati alla raccolta della plastica. Questi sono stati poi distribuiti alle scuole utilizzando mezzi locali, come un carretto trainato da un cavallo e un trattore senegalese (una moto con un cassone attaccato). Durante la consegna, gli studenti hanno ricevuto spiegazioni pratiche su come differenziare i rifiuti e su cosa fosse possibile riciclare.

Per incentivare il riciclo, è stata organizzata una sfida tra le scuole: chi avesse raccolto più plastica nelle due settimane successive avrebbe ricevuto fondi destinati a migliorare le proprie strutture scolastiche. A Toubab Dialaw, dove i cassonetti per i rifiuti sono praticamente inesistenti e la plastica domina strade e spiagge, l’iniziativa ha rappresentato un passo importante verso una maggiore consapevolezza ecologica. Il progetto mira a ribaltare la concezione locale di sostenibilità, mostrando come il riciclo della plastica possa generare un ritorno economico.
Una volta riempiti i cassonetti, i volontari trasportavano la plastica raccolta al centro di raccolta, dotato di una pressa industriale in grado di trasformare le bottiglie in cubi compressi e facilmente trasportabili. Questi venivano successivamente inviati a Dakar per essere ulteriormente pressati e venduti.

Parallelamente, i volontari, i collaboratori dell’associazione e i ragazzi del centro si sono impegnati nell’organizzazione di una grande festa, prevista per il 23 novembre, durante la quale sarebbe stata annunciata la scuola vincitrice della competizione.


La giornata del 23 novembre si è trasformata in un evento di festa e cultura, con spettacoli teatrali, musicali e momenti istituzionali. Il corpo musicale, guidato da Babacar Seck, percussionista e maestro di Sabar, e da Donal Boucal, musicista locale e insegnante di canto, ha eseguito insieme agli allievi l’inno del progetto, intitolato “Setal Dialaw”. Il gruppo teatrale e di ballo ha invece messo in scena uno spettacolo in cui si “esorcizzava” il mostro della plastica, simbolo di distruzione e degrado ambientale. Il tutto si è svolto alla presenza delle massime autorità locali.

Il progetto “Setal Dialaw” si è rivelato un successo dal punto di vista educativo e ha portato ulteriori benefici. Grazie alla prima fase e al documentario realizzato per raccontare l’iniziativa, l’associazione è riuscita a ottenere finanziamenti dalla Comunità Valdese per avviare la seconda fase, prevista per quest’anno.
