Rapimento Cisse, la famiglia sollecita il Governo

di AFRICA

La famiglia di Soumaila Cisse, capo dell’opposizione in Mali, rapito pochi giorni prima delle elezioni parlamentari del Paese, lamenta che «il Governo si sta muovendo troppo lentamente» per ottenere la sua liberazione. Cisse è stato rapito da uomini armati non identificati il 25 marzo nella regione di Timbuktu. Secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera, il figlio dell’uomo politico, Bocar Cisse, ha dichiarato che la famiglia è stata contattata dal comitato istituito per negoziare la liberazione del politico: «Dicono che stanno negoziando, ma quando chiediamo loro maggiori informazioni non ci fanno sapere nulla», si è lamentato Bocar Cisse, «non sappiamo nemmeno se è vivo o morto».

Parlando dalla Costa d’Avorio, Bocar Cisse ha detto che la sua famiglia ha sentito l’ultima volta suo padre il pomeriggio del 25 marzo. Il politico stava svolgendo eventi per la campagna elettorale in vista delle elezioni legislative del 29 marzo, e si stava avventurando in un’area che è in gran parte fuori dal controllo delle autorità statali e dove è nota la presenza di gruppi armati.

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