R.D. Congo – Oppositori Tshisekedi e Kamerhe insieme alle elezioni

di AFRICA

I due candidati dell’opposizione congolese Felix Tshisekedi e Vital Kamerhe venerdì hanno siglato un’alleanza a Nairobi, in Kenya, in vista delle prossime elezioni nella Repubblica democratica del Congo che sono fissate per il 23 dicembre e nelle quali verrà deciso chi sarà il successore di Joseph Kabila.

I due partiti Union pour la démocratie et le progrès social (UDPS) e l’Union pour la Nation Congolaise (UNC) hanno così formato una piattaforma chiamata “Cap pour le Changement” che designa Tshisekedi, figlio de defunto storico oppositore Etienne Thsisekedi, come candidato unico e prevede Kamerhe come primo ministro in caso di vittoria, come riporta Rfi. In cambio è previsto che nelle elezioni del 2023 sarà il candidato dell’alleanza sarà dell’UNC.

Kamerhe ha descritto l’alleanza come il “biglietto per la vittoria” e infatti l’idea che sta dietro alla nuova piattaforma politica per arrivare al successo è quella di ottenere una convergenza di voti dell’est del paese, dove l’UNC è molto forte, e dal centro e nell’ovest dove è più radicato l’UDPS. In un sondaggio fatto in ottobre Tshisekedi avrebbe il 36% delle preferenze nel paese, mentre Kamerhe il 17%.

I due candidati hanno precisato che l’intesa sarà aperta ad altri schieramenti e hanno dichiarato che ci sarebbero partiti e candidati interessati, senza però citarne nessuno. Va ricordato che lo scorso 11 novembre sia Tshisekedi che Kamerhe avevano siglato a Ginevra l’accordo di sette partiti dell’opposizione per un candidato unico, l’uomo d’affari Martin Fayulu. Poi dopo sole 24 ore hanno ritirato la loro firma di fronte al rifiuto quasi totale della base dei loro partiti.

Tutti i candidati avranno comunque come rivale Emmanuel Ramazani Shadary, l’uomo designato dal fronte presidenziale per succedere a Joseph Kabila, che ereditò la poltrona presidenziale dopo l’uccisione del padre, Laurent Désiré Kabila, nel 2001.

La campagna elettorale e l’avvicinamento al voto del 23 dicembre è carica di tensione. Restano ancora questioni fondamentali da risolvere che generano attriti, come la situazione di milioni di elettori iscritti nelle liste elettorali senza impronte digitali, la mancanza di consenso sull’uso delle controverse macchine elettorali elettroniche, la mancata liberazione dei prigionieri politici e le gravi condizioni di insicurezza nell’est del paese, dove da mesi è anche esplosa l’epidemia di virus ebola più grave della storia del paese.

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