Paesi Bassi – Abu Tourab alla sbarra per la distruzione dei mausolei di Timbuktu

di Enrico Casale
Ahmad al Mahdi al Faqih

È stato un combattente islamico a causare danni irreparabili al patrimonio culturale dell’Africa distruggendo siti religiosi della antica città di Timbuktu durante il conflitto nel 2012 in Mali. È questa l’accusa che i pubblici ministeri della Cpi hanno mosso contro Ahmad al-Faqih al-Mahdi, alias Abu Tourab. Al Mahdi, un ex insegnante, aveva guidato e personalmente preso parte gli attacchi contro nove mausolei e moschee a Timbuktu. L’accusato, un tuareg che secondo l’accusa apparteneva a Ansar Dine, gruppo alleato di Al Qaeda nel Maghreb islamico, è la prima persona ad essere accusata di aver distrutto beni culturali. Nato a Agoune, 100 chilometri a ovest di Timbuctu, Faqih «era un personaggio attivo nel contesto dell’occupazione di Timbuktu», aveva detto la Corte penale internazionale in un comunicato. Faqih era stato trasferito il 26 settembre dal Niger, dove si trovava detenuto, a l’Aja. Nel suo ruolo di parte della Corte islamica di Timbuktu, Faqih è sospettato di aver ordinato o effettuato la distruzione di nove dei mausolei presenti in città e della moschea di Sidi Yahia. Per Fatou Bensouda, procuratore della Cpi (a sinistra): «Questo crimine colpisce l’anima e lo spirito del popolo (…) Questi siti sono stati dedicati al culto e i monumenti storici non costituiscono obiettivi militari», ha detto, aggiungendo che la loro distruzione ha colpito «la parte più profonda e intima di un essere umano, la sua fede». Bensouda ha poi confrontando gli attacchi contro Timbuktu alla distruzione operata da Daesh su Palmyra in Siria e alla distruzione dei Buddha di Bamiyan Buddha nel 2001 ad opera dei talebani in Afghanistan.
Bensouda ha poi detto che Al-Mahdi, noto ai suoi seguaci come uno studioso di religione, aveva contribuito a pianificare e condurre gli attacchi, in attuazione di sentenze del tribunale islamico istituito dai ribelli. La maggior parte dei suoi compagni con cui aveva pianificato gli attacchi erano ormai morti, ha infine aggiunto.
La Cpi ha esaminato gli eventi in Mali dal 2012, da quando cioè i ribelli tuareg presero parte del nord deo Mali, imponendo una rigida interpretazione della legge islamica fino a che le truppe francesi e maliane non li hanno scacciati l’anno successivo.
Conosciuta come la “Città dei 333 Santi”, Timbuktu era un centro commerciale e centro spirituale a partire dal XIV secolo, svolgendo un ruolo chiave nella diffusione dell’Islam in tutto il continente africano. I mausolei degli studiosi islamici sono importanti luoghi di pellegrinaggio.
(02/03/2016 Fonte: Agc)

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