Nuovi guai giudiziari per Bobi Wine

di Enrico Casale
bobi wine

Nuovi guai per Bobi Wine, parlamentare, musicista e candidato alle presidenziali in Uganda. I giudici lo hanno accusato di infastidire e ridicolizzare il presidente Yoweri Museveni. Questa nuova accusa si aggiunge a quella più vecchia e più grave dello scorso anno. Nel 2018 Bobi Wine era stato arrestato perché ritenuto responsabile, insieme ad alcuni amici, di aver lanciato pietre contro il convoglio presidenziale durante una manifestazione elettorale nella città settentrionale di Arua. Wine e molti suoi amici hanno dichiarato di essere stati torturati mentre erano in detenzione, cosa che le autorità negano.

Wine, il cui vero nome è Robert Kyagulanyi, è accusato anche per aver messo in scena una protesta contro una legge che ha imposto una tassa sulle transazioni di denaro attraverso i dispositivi mobili e sull’uso dei social media. Ora la nuova accusa per aver ridicolizzato Museveni. Se fosse giudicato colpevole di tutti i capi di imputazione, potrebbe essere condannato all’ergastolo.

I sostenitori di Bobi Wine però credono che tutto questo accanimento giudiziario abbia, in realtà, un fondo politico. Il musicista, che è molto seguito in Uganda, è stato eletto parlamentare e dagli scranni dell’assemblea si è trasformato in uno dei più implacabili accusatori del presidente e del suo blocco di potere. L’ex cantante ha poi annunciato che si candiderà alle prossime presidenziali e, secondo gli osservatori, avrà buone possibilità di sconfiggere l’anziano Museveni. E questo Museveni lo sa e la sua reazione inizia a farsi sentire.

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