Niger, la piaga senza fine dei matrimoni forzati

di Valentina Milani

Di Céline Camoin

Torna drammaticamente alla ribalta delle cronache il tema dei matrimoni forzati. In Niger, la giovane Nazira di 16 anni, si è suicidata perché vittima di un’unione precoce e non consenziente.

Il fatto è avvenuto nei giorni scorsi nel comune di Matameye, dipartimento di Kantché, nella regione di Zinder. È denunciato con forza e preoccupazione da un gruppo di organizzazioni guidate da ragazze e giovani donne in Niger.

“È con orrore che abbiamo appreso che una ragazza si è uccisa (…) Siamo profondamente addolorati per la tragica perdita della vita della nostra sorella minore che è stata vittima di matrimoni precoci, matrimoni forzati. Esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari, offrendo loro il nostro sostegno in questi tempi difficili”, si legge in un comunicato firmato da dodici associazioni.

“Noi, giovani ragazze e donne attiviste per la promozione dei diritti delle ragazze e delle donne, siamo indignate per quello che è successo. Come possiamo spiegare che tali drammi accadono ancora nel 21° secolo? Il matrimonio è un atto benedetto da Dio, ma ci sono dei prerequisiti e una delle condizioni essenziali è prima il consenso delle persone coinvolte”.

“Nazira – scrivono le attiviste – non voleva questo matrimonio, faceva sogni come tutte le ragazzine della sua età. Come capire che suo padre, che dovrebbe fornirle il sostegno e la protezione necessari per il suo sviluppo, possa aver preso una decisione che è costata la vita a sua figlia?”.

Rivolgendosi a tutti i genitori, il comunicato invita i genitori a fidarsi delle ragazze, ascoltarle, guidarle tenendo conto delle loro opinioni. “La comunicazione dovrebbe essere bidirezionale. Anche noi ragazze abbiamo la capacità di riflettere e di esprimere la nostra opinione su ciò che ci riguarda”.

Le firmatarie della missiva vogliono fare appello al governo, che si è impegnato con tutti gli Stati del mondo e gli Stati africani ratificando un certo numero di trattati e convenzioni che dovrebbero garantire i diritti di tutti i bambini del Niger, in particolare, la Convenzione sui diritti dell’infanzia (Crc), e la Carta africana sui diritti e il benessere del fanciullo.

“Nonostante questo forte impegno politico, i bambini nigerini affrontano diverse sfide per realizzare i propri diritti, in particolare quelli delle ragazze. I sondaggi, infatti, hanno dimostrato che in Niger 7 ragazze su 10 si sposano prima del compimento dei diciotto anni, quando dovrebbero essere a scuola. Nazira faceva parte di quelle statistiche e oggi fa parte delle statistiche sulla mortalità adolescenziale”.

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