Niger, braccio di ferro attorno all’ambasciatore di Francia

di claudia

Il braccio di ferro si fa sempre più teso tra la giunta golpista nigerina e il governo francese. È ormai scaduto l’ultimatum di 48 ore dato questo fine settimana dal Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp) all’ambasciatore francese, Sylvain Itté, per lasciare il Paese.

Dalle notizie, non ufficiali, giunte nelle ultime ore, il diplomatico non sarebbe ancora andato via, anche perché Parigi non riconosce il Cnsp come autorità legittimata a decretate l’espulsione del diplomatico. Alcune fonti sui social network scrivono che le forniture di acqua e ed elettricità all’ambasciata sono state sospese.

Immagini mostrano una folla di persone radunate in un sit-in nei pressi della base militare francese, nella quale, secondo fonti non confermati, l’ambasciatore si troverebbe. La sicurezza attorno all’ambasciata è stata rafforzata. 

Il presidente Emmanuel Macron ha affermato oggi che l’ambasciatore in Niger Sylvain Itté continua la sua missione “malgrado le pressioni, malgrado tutte le dichiarazioni delle autorità illegittime” che hanno preso il potere a Niamey. Lo riferisce Bfmtv precisando che queste dichiarazioni del presidente francese sono state fatte in apertura della 29esima edizione della conferenza degli ambasciatori. “Penso che la nostra politica sia quella giusta. Si basa sul coraggio del presidente (Mohamed) Bazoum, sull’impegno del nostro ambasciatore sul posto che rimane nonostante le pressioni, nonostante tutte le dichiarazioni delle autorità illegittime”, ha dichiarato il presidente francese. Si alza pertanto ancora ulteriormente il livello di tensione tra Parigi e la giunta golpista di Niamey.

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