Mauritania, due candidati contestano il voto

di Enrico Casale
Elezioni in Mauritania

In Mauritania, due candidati sconfitti hanno presentato ricorso dinanzi al Consiglio costituzionale per chiedere l’annullamento delle elezioni presidenziali di sabato 22 giugno. I candidati, Biram Dah Abeid e Sidi Mohamed Ould Boubacar, che si sono piazzati rispettivamente al secondo e al terzo posto, avevano tempo fino a martedì a mezzanotte per presentare appello dopo il voto.

L’attivista anti-schiavitù e l’ex primo ministro chiedono anche l’organizzazione di una nuova elezione con un nuova Commissione elettorale e in presenza di osservatori credibili. In una dichiarazione rilasciata al momento in cui hanno depositato l’istanza al Consiglio costituzionale, Biram Dah Abeid ha chiesto la cancellazione del verbale in molti seggi elettorali, in particolare a Nouakchott e in molte altre grandi città del Paese.

Domenica, la Commissione elettorale nazionale indipendente ha dichiarato Mohamed Ould Ghazouani, il candidato vicino all’ex presidente, vincitore nel primo turno. Ma fin dall’annuncio dei risultati, i quattro candidati dell’opposizione hanno contestato la vittoria dell’ex capo di stato maggiore dell’esercito ed ex ministro della Difesa.

Nel momento in cui questi appelli sono stati depositati presso il Consiglio costituzionale, la polizia ha sigillato gli uffici di Birham Dah Abeid e di un altro candidato dell’opposizione, Kane Hamidou Baba. Gli stessi due candidati hanno accusato la polizia di aver perquisito i loro uffici e di non aver rispettato le loro immunità. Il governo spiega che la polizia ha agito per fermare le proteste che si erano diffuse nelle città.

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