Massacro del 28 settembre a Conakry, l’appello delle Ong e delle ambasciate

di claudia

Il processo ai sospetti per il massacro di oltre 150 persone e lo stupro di decine di donne avvenuto in uno stadio di Conakry il 28 settembre 2009 dovrebbe iniziare il prima possibile. È l’appello lanciato in vista dell’anniversario di oggi da un gruppo di sei organizzazioni per i diritti umani secondo le quali le vittime e le loro famiglie “non dovrebbero più aspettare per ottenere finalmente giustizia”.

“Mentre la Guinea intraprende un processo di transizione politica dopo il colpo di Stato del 5 settembre scorso, l’apertura di questo processo invierebbe un forte segnale che le autorità sono disposte a porre il rispetto dei diritti umani e la lotta all’impunità al centro delle loro priorità”, recita la dichiarazione ripresa dai media locali, a firma dell’Associazione delle vittime, parenti e amici del 28 settembre 2009 (Avipa), Equal Rights for All (Mdt), Guinean Human and Citizen Rights Organization (Ogdh), International Federation for Human Rights (Fidh), Amnesty International e Human Rights Watch (Hrw).

“Nonostante siano trascorsi 12 anni, il bisogno di giustizia rimane più forte che mai per i sopravvissuti al massacro e le famiglie delle vittime”, affermano le Ong, che un anno fa avevano denunciato i ritardi e il tempo sprecato nell’organizzazione del processo.

Anche le ambasciate degli Stati Uniti e della Francia, così come la delegazione dell’Unione Europea in Guinea, hanno ribadito il loro sostegno alle richieste di giustizia per le vittime degli eventi del 28 settembre 2009.

Il giornale locale Guineematin, ricordando che oggi i famigliari delle vittime – e non solo – si raduneranno per commemorare chi ha perso la vita nel massacro, riferisce che Mamadou Baïlo Bah, presidente dell’associazione dei genitori degli scomparsi, ha chiesto alle nuove autorità guineane, che hanno deposto il presidente Condé il 5 settembre, di identificare le fosse comuni dove sono sepolte alcune delle persone uccise.

Il 28 settembre 2009 le forze dell’ordine della Guinea hanno represso una manifestazione pacifica dell’opposizione. Forze di sicurezza e soldati picchiarono e uccisero a colpi di arma da fuoco manifestanti riunitisi nel più grande stadio di Conakry per chiedere all’allora presidente autoproclamato dal dicembre 2008, Moussa Dadis Camara, di non presentarsi alle elezioni presidenziali.

Una commissione d’inchiesta internazionale nominata dall’Onu ha stabilito nel dicembre 2009 che l’attacco ha causato almeno 156 morti e dispersi, tra cui anche alcune donne che sono morte a causa di di gravi violenze sessuali subite. 

Condividi

Altre letture correlate: