Malaria, in venti anni ridotta l’incidenza e la mortalità

di claudia

Umaro Sissoco Embaló, presidente della Guinea-Bissau e a capo dell’Alleanza dei leader africani contro la malaria Alma, ha presentato il rapporto sui progressi dell’Unione africana nel 2022 nella battaglia contro la malaria. Dati resi noti in occasione del vertice dell’Unione africana ad Addis Abeba. Il rapporto sottolinea le continue sfide della lotta contro la malaria in Africa e l’urgente necessità di un profondo impegno politico e di una leadership, un forte partenariato e “maggiori investimenti da parte degli Stati membri se si vuole raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione in Africa entro il 2030”.

Dal 2000, l’incidenza e la mortalità della malaria sono diminuite rispettivamente, del 37% e del 59%. Pertanto, negli ultimi 20 anni in Africa sono stati registrati in tutto 1,5 miliardi di casi e 10,6 milioni di decessi attribuibili alla malattia.

Secondo il rapporto, tuttavia, i progressi nella lotta sono in stallo da alcuni anni. “La maggior parte degli Stati membri – si legge nel documento- resta lontana dal raggiungere gli obiettivi audaci e ambiziosi di sconfiggere la malaria fissati dall’Unione africana per il 2030”. Nel 2021 l’Africa è stato il continente più colpito dal flagello, fino al 96% dell’incidenza totale (238 milioni di casi) e 98 % di mortalità (603.877 decessi) per l’anno. Per quasi il 77% di questa mortalità, le vittime ha riguardato bambini di età inferiore ai cinque anni. “Questo fardello – si osserva nella relazione- mina i nostri sforzi collettivi per lo sviluppo sociale ed economico, ostacolando il raggiungimento degli obiettivi di trasformazione socio-economica previsti nell’Agenda 2063″. “Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per raggiungere l’obiettivo di eliminare la malaria in Africa entro il 2030” – ha affermato Umaro Sissoco Embaló-. Sono necessari una volontà politica sostenuta, maggiori risorse e un senso condiviso di urgenza per trasformare questo obiettivo in realtà. Dobbiamo restare uniti per garantire che ogni africano abbia accesso a interventi salvavita contro la malaria”.

Nonostante l’impatto della pandemia di Covid-19 e le sfide biologiche incontrate, nel 2021 la mortalità attribuibile alla malaria è diminuita del 3,4%. “I Paesi – prosegue il documento- hanno dimostrato un forte impegno politico, innovazione e resilienza. Hanno mantenuto le loro campagne essenziali, in modo che più zanzariere da letto siano state consegnate ai Paesi, più bambini abbiano beneficiato della chemio prevenzione stagionale contro la malaria e le campagne di irrorazione residua indoor siano continuate come previsto. Ciò detto, l’interruzione dell’accesso alle strutture sanitarie e le interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno avuto un impatto sulla gestione dei casi e sull’accesso ai servizi essenziali come l’assistenza prenatale”

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