Lo scandalo dei mercenari europei in Congo

di claudia

Sono stati rispediti a casa, con un volo partito dall’aeroporto di Kigali, i circa 300 rumeni, accusati di essere mercenari assoldati dall’esercito della Repubblica Democratica del Congo, catturati la scorsa settimana dalle milizie ribelli del “Movimento 23 marzo” dopo la loro conquista di Goma, il capoluogo della provincia del Kivu. Si stima che a difesa della città fossero stanziati circa mille soldati occidentali, con stipendi fino a 5000 dollari al mese, a fronte dei 100 dollari pagati alle reclute congolesi. “Loro combattono per i soldi, noi per la nostra vita” accusa il portavoce dei ribelli. Un soldato rumeno assicura: “Non siamo mercenari, ma istruttori militari”.

Quella in corso nell’est della RD Congo è una guerra apparentemente lontana, ma la presenza di militari e armi occidentali conferma una volta di più quanto gli enormi interessi economici in gioco attraggano attori stranieri, non solo africani, in quei territori strategici e ricci di risorse minerarie. Il prezzo più alto di questo Risiko, come sempre, lo paga la popolazione civile.

Il servizio di Marco Trovato

Condividi

Altre letture correlate: