L’inferno dei migranti in una graphic novel

di Marco Trovato

Hassam e i fratelli Driss e Jamill precipitano nella più cupa realtà dell’immigrazione, in mano a criminali che li sfruttano e li trascinano con se in un girone d’inferno dal quale è difficile riemergere. La graphic novel di Palloni e Martoz è un fumetto che racconta un’Italia criminale, teatro di violenza e corruzione.

“Nera è la terra dove tutto è permesso, nera di cenere”, dice il saggio. «C-cosa faccio? Fa’ quello che fanno tutti. Sennò ti ammazzano». Corri, scappa… Scappa, corri… Ma pensaci bene, se vuoi fuggire. Altrimenti fai la fine di Samir, riacciuffato e ucciso.

È un girone d’inferno quello in cui precipitano i giovanissimi protagonisti di Terranera, graphic novel (di Lorenzo Palloni e Martoz, Feltrinelli Comics, 2020), cupa, dura, in cui la speranza appare come una lontana chimera. Sono arrivati in Italia su un barcone proveniente dall’Africa, Hassam e i fratelli Driss e Jamill (che non parla più da quando ha rischiato di annegare con la madre durante la traversata); non è specificato da quali Paesi esattamente, ma sappiamo che sono «scimmiette, negri di m…» finiti nelle mani di criminali che li sfruttano, li schiavizzano nei campi di pomodori, li usano per i loro loschi affari.

Il vecchio camorrista Natale, detto “babbo Natale”, ha un compito da portare a termine, ma da solo non può farcela e così, per salvarsi la pelle e riacquistare credito di fronte ai suoi boss, decide di portare con sé i tre ragazzini, obbligandoli a far esplodere una serie di discariche. Il terzetto, ostaggio di una guerra tra camorra e mafia cinese, deve fare il “botto” e così si ritrova ancora una volta prigioniero, precipitato in una spirale di violenza che attraversa un’Italia feroce, razzista, corrotta. 

«L’idea mi è venuta leggendo degli articoli su una serie di incendi avvenuti in alcune discariche del Sud – racconta l’autore Lorenzo Palloni –. Poi con Alessandro (il fumettista e street artist Alessandro Martorelli: Martoz, NdR) si è unita la tematica crime con quella dell’immigrazione e abbiamo creato i personaggi, che si ritrovano a fare un vero e proprio tour criminale dell’Italia».

«È quasi un fumetto di realtà – spiega Martoz –: nonostante sia una fiction, affronta però problematiche fortissime dell’oggi». Un noir che attinge a uno stile anche cinematografico, caratterizzato dal tratto cubista, volutamente deformante, di Martoz, dove c’è moltissima azione, con una girandola di assassini, sicari, corruttori, corrotti, in cui la stretta connessione con il vissuto dei migranti è fondamentale. «Se leggendo Terranera provate un senso di fastidio – aggiunge Palloni –, probabilmente abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Ossia dare un input per riflettere su quel che abbiamo intorno e su ciò che pensiamo delle persone che ci circondano».

(Paola Babich)

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