Libia, visita del capo della Cia alla vigilia dell’incontro a Washington

di claudia
William Burns

Visita in Libia del direttore della Central Intelligence Agency (Cia), William Burns (nella foto), alla vigilia dell’incontro convocato a Washington dall’ambasciatore e inviato speciale Usa per la Libia, Richard Norland, a cui parteciperanno gli inviati di Italia, Francia, Germania e Regno Unito per discutere le iniziative da mettere in atto per favorire la tenuta delle elezioni nel Paese.

Secondo quanto riportato dai media libici, Burns è giunto a sorpresa in Libia e ha incontrato a Tripoli il premier del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah, e a Bengasi il generale Khalifa Haftar. In un comunicato diffuso dall’ufficio di Dbeibah si afferma che il premier e Burns hanno discusso della “cooperazione economica e di sicurezza tra Stati Uniti e Libia” e il capo della Cia “ha sottolineato la necessità di sviluppare la cooperazione economica e di sicurezza tra i due Paesi, elogiando le condizioni di stabilità e crescita registrate dalla Libia nell’ultimo periodo”.

Da parte sua, Dbeibah ha sottolineato che “l’obiettivo è stabilizzare il Paese e sostenerlo a livello internazionale per arrivare alle elezioni”. All’incontro tenuto nell’ufficio del premier erano presenti anche il ministro degli Esteri, Najla Al Mangoush, il direttore dell’intelligence Hussein Al-Aeb e il ministro per gli Affari di governo, Adel Gomaa.

La visita è avvenuta alla vigilia del vertice convocato a Washington da Norland. Un diplomatico occidentale ha espresso al Guardian la crescente insofferenza per le continue divergenze tra le parti libiche che ostacolano il processo elettorale: “Alcuni stanno facendo sinceri sforzi di mediazione, ma il carattere costante di troppi politici libici su entrambi i fronti è di sostenere a parole la necessità delle elezioni e poi fare tutto il possibile per soffocarle in modo da continuare a riempirsi le tasche. Potremmo dover smettere di sperare di poter persuadere queste persone ad accettare le elezioni e trovare invece un modo per aggirarle”.

Nel corso dell’incontro a Washington, stando al Guardian, i diplomatici valuteranno come tenere le elezioni e se chiedere all’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Abdoulaye Bathily, di fissare una scadenza per la creazione di un organismo nazionale libico che porti il Paese alle urne.

Il 5 gennaio scorso il presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh, e il presidente dell’Alto Consiglio di Stato di Tripoli, Khalid Al-Mishri, hanno ripreso al Cairo i negoziati per definire la base costituzionale per tenere le elezioni, annunciando quindi un accordo “su una road map da presentare in un secondo momento per completare tutte le procedure necessarie per portare  a termine il processo elettorale, sia riguardo le basi legali che quelle relative alle procedure esecutive e all’unificazione delle istituzioni”. I leader delle due Camere libiche dovrebbero riprendere a giorni i negoziati.

Sempre al Cairo si è tenuto poi il 9 gennaio un incontro tra il presidente del Consiglio presidente libico, Mohamed Menfi, e il generale Haftar, nel corso del quale, secondo fonti egiziane, sarebbe stato concordato un piano alternativo per portare il Paese alle urne qualora fallisse il percorso avviato da Saleh e Al-Mihsri. Il piano alternativo prevedere una dichiarazione di stato di emergenza in Libia, per cui il Consiglio presidenziale libico assumerebbe la guida del Paese, con la sicurezza garantita attraverso l’aiuto di una forza internazionale. Verrebbe costituita una nuova commissione elettorale e il comando generale dell’Esercito nazionale libico di Haftar assisterebbe il Consiglio presidenziale in questo processo di transizione. Secondo le fonti, sarebbe stato anche organizzato un incontro tra Menfi, Haftar, Saleh e Al-Mishri, ma non è chiaro se i leader delle due Camere abbiano intenzione di partecipare. 

La ministra degli Affari esteri del governo ad interim di unità nazionale libico, Najla al-Mangoush, ha dichiarato ieri sera che l’incontro con il direttore della Cia William Burns ha visto “fruttuosi scambi a proposito della cooperazione su questioni di sicurezza, aprendo la strada alla stabilità e alle elezioni in Libia”. Al-Mangoush ha aggiunto attraverso il suo account Twitter: “Non vedo l’ora di tradurre presto queste eccellenti iniziative in passi concreti”.

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