Le giraffe sono pericolose?

di Marco Trovato

Con il loro collo sinuoso e il portamento elegante, questi enormi erbivori appaiono ai nostri occhi come degli esseri innocui. Ma in determinate circostanze anche gli animali più pacifici possono diventare insidiosi. Specie se si sentono minacciati dall’uomo… 

Tempo fa mi imbattei in un annuncio di lavoro in cui si offriva un posto nella redazione di un magazine con sede qui ad Harare (Zimbabwe). Si ricercava un editorialista specializzato in fauna africana e a ciascun candidato veniva richiesto di scrivere un breve articolo il cui titolo era: “Le giraffe sono pericolose per l’uomo?”.

Restai molto incuriosito da questo titolo, la sfida mi appassionò a tal punto che, pur non essendo alla ricerca di un lavoro, scrissi ugualmente l’articolo e ottenni un gradito riscontro da parte della redazione. Eccolo

Qual è la vera definizione di “pericoloso”? Una domanda che mi viene posta di frequente sui serpenti è «Qual è il serpente più pericoloso?», e la risposta più sensata che di solito riesco a dare è: «Quello che pesti con un piede».

In altre parole, ogni animale, selvatico o domestico che sia, può rappresentare, in una certa misura, un pericolo per l’uomo; la maggior parte di loro possiede armi formidabili, come corna, zoccoli, zanne, denti, una massa notevole e muscoli potenti, capaci di ferire o addirittura uccidere senza troppe difficoltà un essere umano, il quale, invece, non è dotato di armi naturali efficaci e risulta molto vulnerabile. Eppure, la maggior parte degli animali ha paura dell’uomo o lo tollera o è semplicemente abituata alla nostra presenza, quindi convive pacificamente con noi.

Le giraffe sono ruminanti dalle enormi dimensioni: alti, pesanti e di grossa taglia, tanto che il maschio della giraffa è classificato tra i “mega-erbivori“, una categoria di erbivori il cui peso è superiore alla tonnellata.

Nutrendosi esclusivamente di vegetali (salvo in alcuni momenti in cui sono dediti all’osteofagia – la pratica di ingurgitare ossa e corna), possiamo sicuramente escludere che le giraffe siano, in qualche modo, interessate a predare un essere umano, ma ciò non significa che non siano potenzialmente pericolose per l’uomo.

Il record di vittime tra gli esseri umani in Africa, infatti, è detenuto dall’ippopotamo, un mammifero completamente erbivoro; anche gli elefanti (anch’essi esclusivamente erbivori) si rendono responsabili ogni anno di un elevato numero di incidenti mortali per l’uomo, di gran lunga superiore a quello degli incidenti che avvengono con leoni o leopardi.

Le giraffe, nella fattispecie, hanno gambe potenti, i cui muscoli permettono loro di muovere con destrezza ed eleganza la loro tonnellata di massa corporea; ma queste gambe sono anche armi micidiali. Un calcio di una giraffa può facilmente uccidere un leone e la capacità di scalciare all’indietro, in avanti e di lato, rende questo erbivoro un avversario formidabile anche per il predatore più potente, così come per qualsiasi altra creatura che intenda minacciarlo.

In quale occasione una giraffa può diventare pericolosa?

Ebbene, come tutti gli altri animali (compreso l’uomo) le giraffe possono reagire ad una potenziale minaccia o, nel caso di femmine in presenza dei piccoli, avvertire che la sicurezza dei loro cuccioli viene meno, e divenire pertanto iperprotettive. I maschi non sono territoriali, tuttavia, durante il periodo riproduttivo, competono combattendo gli uni contro gli altri con un elevato livello di aggressività, allo scopo di ottenere il diritto di accesso alle femmine; questa eventualità può risultare in un’altra potenziale situazione di pericolo, se la giraffa viene avvicinata troppo o colta di sorpresa.

Di solito, quando la distanza tra un animale e l’elemento di disturbo (un predatore o un essere umano che si avvicina) si riduce eccessivamente, l’animale tende a ristabilirla, allontanandosi; ma se messo alle strette senza possibilità di fuga, esso può reagire con determinazione perfino attaccando la stessa minaccia, ed una giraffa può farlo efficacemente attraverso le sue potenti zampe scalcianti.

In conclusione, quindi, ogni animale può essere pericoloso per l’uomo, così come l’uomo può essere altrettanto (se non di più) pericoloso per altri esseri umani. Tuttavia, la pacifica convivenza o lo scontro tra uomini e giraffe dipendono dalla situazione, la quale può essere influenzata da una serie infinita di fattori, come l’umore, l’attività che l’animale sta compiendo, l’ambiente in cui si trova, l’ora del giorno, la presenza di cuccioli, la disponibilità di vie di fuga, il tipo di minaccia e, ovviamente, la distanza dalla minaccia.

Non sempre l’essere umano che si avvicina alla nostra cara giraffa ha cattive intenzioni, ma è in grado di comunicare adeguatamente queste sue intenzioni alla giraffa?

Mentre tra uomini un malinteso può essere risolto con delle scuse ed una stretta di mano, con una giraffa (e così con tutti gli altri animali), chiarirsi diviene più difficile perché parliamo lingue diverse.

(Gianni Bauce)

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