Il 13 giugno ĆØ la āGiornata internazionale delle persone con albinismoā, istituita dallāOnu per contrastare pregiudizi e discriminazioni. Un dramma africano raccontato con un libro a fumetti.
Il curriculum di Lupita Nyongāo ā lāattrice messico-keniana che non ha più bisogno di presentazioni ā include un documentario da lei ideato e girato, In My Genes. Alla sua uscita (2009) confessò tutta la titubanza che aveva avuto nellāaffrontare un soggetto cosƬ delicato, gli albini in Africa, e rendendo otto di loro interpreti di sĆ© stessi. PerchĆ© lāalbinismo in Africa spesso ĆØ, oltre che una problematica di carattere fisico, una questione scottante. In diverse aree (non dappertutto!), gli albini sono destinati alla segregazione. Nei casi estremi, vengono loro prelevati organi del loro corpo, di grande pregio nel mondo dellāocculto, tramite amputazioni e anche a costo della vita.
Ć un tema, non nuovo per questa rivista, cui i governi africani stanno cominciando ora a prestare attenzione.
Giornate e monumenti
In Africa e nel mondo sono sorte associazioni, come la canadese Under the Same Sun, per la sensibilizzazione e per la difesa di quanti sono affetti da ipopigmentazione congenita. Unāorganizzazione come Amnesty International ha cominciato a includere la loro condizione, a partire dal Malawi, tra le sue preoccupazioni per i diritti umani. A Sengerema, in Tanzania, il Paese più interessato dal fenomeno, ĆØ stato eretto un monumento in memoria delle vittime. Questāanno, il 13 giugno, si celebra la quarta āGiornata internazionale delle persone con albinismoā voluta dalle Nazioni Unite.
Qualcosa si muove, insomma, e ora anche in Italia cāĆØ chi ha pensato a fare qualcosa rivolgendosi ai giovanissimi. Cosa di meglio di un fumetto? Anzi, come ormai si dice in questi casi: un graphic novel. Hanno preso lāiniziativa Francesca Ceci, che scrive di libri su testate online ed ĆØ partecipe di una Ā«scuola di lettura per ragazzi e ragazzeĀ», e un ivoriano, radicato in Italia, Christian Bouah. Con loro ā autori del soggetto e sceneggiatori ā hanno lavorato quattro giovani disegnatori. Trovare lāeditore non ĆØ stato difficile. E, lāautunno scorso, Badù ĆØ venuto alla luce.
Oggi come ieri
Badù e il nemico del sole ĆØ il titolo di questa vivace storia, ambientata in un imprecisato luogo del continente (comunque nellāAfrica occidentale francofona) e in epoca coloniale. PerchĆ© non calarsi direttamente nellāattualitĆ ? Ā«Quello ci ĆØ sembrato un momento interessante ā ci spiega la sceneggiatrice ā per contestualizzare la storia in un periodo di cambiamento, di incontro-scontro tra culture, con conseguenze che si prolungano fino allāoggi. Inoltre, essendo il libro destinato ai ragazzi, ci sembrava utile dare loro lāopportunitĆ di approfondire quellāepoca storicaĀ».
Auguriamoci che la curiositĆ dei lettori stessi, o lāattenzione dei loro insegnanti e genitori, sappia mettere a frutto lo spunto offerto. Ā«In base agli incontri sinora fatti nelle scuole medie ā continua Francesca Ceci ā constatiamo che ci sono ragazzi giĆ a conoscenza di questo passaggio storico; in ogni caso, quando i professori āadottanoā un libro come questo, ne approfittano anche per un approfondimento sul colonialismoĀ».
Lieto fine⦠a metĆ
Ma chi ĆØ Badù? Ć un ragazzino meticcio che abita in una cittadina africana, Onouk (ribattezzata Michelville), e il nemico del sole ĆØ il bambino albino della cui esistenza il perspicace Badù si persuade a partire da alcuni indizi. Nei panni di un detective alla ricerca di Demba (che condurrĆ alla scoperta di altri bambini e bambine come lui), Badù ĆØ accompagnato da alcuni amici,e soprattutto da Armand De Bernier: un geco, con fez, occhiali e foulard, che si dĆ arie da intellettuale. Ā«Abbiamo introdotto un personaggio che fosse un alleggerimento, in una storia che di per sĆ© ĆØ molto seria, e accompagnasse il protagonista dappertutto. Ć ironico, buffo, ed ĆØ anche una parodia delle persone del posto che sāinnamoravano della cultura francese, ma senza spirito critico, limitandosi ad accogliere le cose più āchicā. Lo stesso, pomposo nome con cui il geco si ĆØ autobattezzato deriva da quello di uno champagne esistenteā¦Ā».
In effetti serviva qualcosa un poā frizzante, in una storia come questa, che avanza con ritmo e divertimento, facendoci incontrare tanti personaggi che vanno a costituire un microcosmo, ma che ĆØ necessariamente drammatica. Anche il finale non potrĆ essere che un happy end a metĆ .
(testo di Pier Maria Mazzola – foto di Alida Vanni)
Il libro
Badù e il nemico del sole ĆØ pubblicato da TunuĆØ (2017, pp. 111, cartonato, ⬠14,90), editrice specializzata in graphic novel. Laura Congiu, Stefania Costa, Gabriele Peddes e Stefania Potito sono le matite e i colori che hanno dato corpo alla sceneggiatura di Francesca Ceci & Christian B. Boua. Il fumetto ĆØ adatto dai 10 anni di etĆ ; ma non ĆØ āvietatoā ai loro genitori e nonni!…
13 giugno a Roma – Presentazione libro ‘Badù e il nemico del sole’