La diga Gerd può essere mezzo di cooperazione non di conflitto

di Valentina Milani
diga sul nilo

Yasser Abbas, ministro dell’Irrigazione e delle risorse idriche del Sudan, ha espresso la speranza che la Grande diga del rinascimento (Gerd) possa diventare un mezzo di cooperazione regionale piuttosto che una fonte di conflitto tra Paesi.

In una dichiarazione alla stampa, rilanciata dall’agenzia Suna, il ministro ha affermato che ieri ricorreva l’anniversario della dichiarazione firmata da undici Paesi rivieraschi nel 1999 in Tanzania nella quale si sottolineava l’importanza del fiume Nilo come fonte di cooperazione, sviluppo e prosperità per questi Paesi.

Il ministro ha detto che è necessario “ripensare gli investimenti regionali nel bacino del Nilo”, che sono ai livelli più bassi da vent’anni. Ha spiegato che ci sono molti progetti come l’interconnessione elettrica, la navigazione fluviale e la costruzione di bacini artificiali, nonché progetti agricoli e di pesca che non sono stati attuati.

Il ministro ha espresso la speranza che Egitto, Sudan ed Etiopia considerino seriamente la filosofia di base della Grande diga del rinascimento, che richiede la cooperazione regionale e la generazione di elettricità dall’Etiopia, ma che permettano anche l’aumento della produzione agricola e la sicurezza alimentare dal Sudan e le attività industriali dall’Egitto.

Il ministro Abbas ha aggiunto che l’iniziativa dell’Etiopia di riempire la diga il prossimo luglio rappresenta una minaccia diretta per il funzionamento della diga di Rosseires, e di conseguenza per tutti i progetti di irrigazione e le stazioni di acqua potabile e di irrigazione nel Nilo Azzurro fino alla città di Atbara mettendo a rischio 20 milioni di persone in Sudan. La sua speranza è che si raggiunga un accordo prima dello riempimento. 

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