Jean-Pierre Bemba condannato per crimini contro l’umanità

di Enrico Casale
jean-pierre bemba

Jean-Pierre BembaLa Corte penale internazionale ha condannato Jean-Pierre Bemba per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi dalle sue truppe nella Repubblica Centrafricana tra il 2002 e il 2003. Giunge così a termine il processo a uno dei più controversi personaggi che hanno dominato la scena politica congolese tra gli anni Novanta e Duemila.

Bemba, 54 anni, nato a Bokada nella provincia del Nord-Ubangi, è stato Vicepresidente della Repubblica Democratica del Congo dal 2003 al 2006.
Figlio di un uomo d’affari che ebbe un forte successo sotto il regime di Mobutu Sese Seko, Bemba è uno degli uomini più ricchi del suo Paese, grazie alle sue aziende che si occupano di media, trasporto aereo privato e radio portatili.

Negli anni Duemila, le milizie armate legate a lui legate andarono in soccorso al vacillante Presidente centrafricano Ange-Felix Patassé. Proprio in Centrafrica, i miliziani furono accusati di omicidi, stupri e saccheggi. Sono questi i reati per cui ora il loro leader è stato condannato.

Il processo di fronte alla Corte penale internazionale è stato tutt’altro che semplice. L’inchiesta è stata infatti avviata dalla Corte nel 2007. Solo nel 2008 però è stato possibile portare davanti ai giudici Bemba grazie al fatto che, dopo essere andato in esilio in Belgio, è stato possibile il suo arresto a Bruxelles. Nel 2009, un giudice della Corte ha confermato le accuse contro il politico congolese. Oggi la durissima sentenza. È la prima volta che la Cpi condanna un imputato per il ruolo avuto in quanto comandante militare di un esercito. Ed è anche la prima volta che la Corte focalizza una sentenza sugli stupri di massa usati come arma di guerra in un conflitto.

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.