Il Kenya lancia rastrellamenti in Somalia

di Enrico Casale
soldati keniani

Una vasta operazione di rastrellamento è in corso nel Kenya al confine orientale con la Somalia. Le forze di sicurezza stanno cercando terroristi delle milizie shabaab che tentano di infiltrarsi nel territorio keniota. Secondo i servizi di intelligence, i miliziani jihadisti si sarebbero infiltrati in Kenya per effettuare attacchi.

Da sabato 20 luglio, le forze dell’ordine hanno limitato i movimenti della popolazione e la ricerca continua. Secondo i residenti, il traffico intorno a villaggi come Ras Kamboni, Kiunga o Ishakani, su entrambi i lati del confine, sarebbe limitato. Alcuni parlano addirittura di una sorta di coprifuoco imposto dalle forze keniane. I testimoni locali affermano che le forze di difesa keniote stanno chidendo ai residenti di non lasciare le loro case. Esplosioni sarebbero stati uditi sabato e domenica, ma nessuno ne conosce l’origine.

L’operazione segue una serie di incidenti che si sono registrati nelle ultime due settimane nella regione. I militari di Nairobi hanno rinvenuto numerosi ordigni esplosivi improvvisati sulla strada, una delle armi preferite dagli shebab. Il 15 luglio, si è registrata una sparatoria tra sospetti terroristi e le forze di difesa del Kenya. Sul terreno sono rimatsi tre islamisti, due soldati sono stati feriti.

La violenza è costante in questa regione, specialmente dal 2011 quando cioè le forze militari keniane hanno lanciato un’offensiva in Somalia. Il confine è molto poroso e le popolazioni che vivono su entrambi i lati del confine appartengono agli stessi gruppi etnici. La zona boschiva a cavallo tra i due Paesi è stata a lungo punto di partenza degli attacchi degli shabaab.

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