Guinea Equatoriale, la Spagna ordina l’arresto del figlio del presidente

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

L’Alta Corte spagnola ha ordinato alla Corte d’Appello di Madrid di emettere ordinanze di arresto per il figlio del presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang, Carmelo Ovono Obiang, e altri due alti funzionari di governo accusati di aver rapito ed estradato alcuni oppositori politici.

In questo modo, rivelano i media spagnoli, la Corte ha accolto un appello presentato dai membri dell’opposizione della Guinea Equatoriale in esilio in Spagna, confermando le condanne per tortura e rapimento: Carmelo Ovono Obiang, figlio del presidente Teodoro Obiang, e altri due alti funzionari sono stati accusati di aver rapito quattro membri del gruppo di opposizione chiamato Movimento per la liberazione della terza Repubblica della Guinea Equatoriale (Mlge3r), mentre erano in viaggio a Sud Sudan nel 2019. In una denuncia presentata all’Alta Corte spagnola nel 2020, l’Mlge3r ha detto che i quattro, due dei quali sono anche cittadini spagnoli, quindi comunitari, erano stati vittime di extraordinary rendition, rapiti in Sud Sudan e spediti in Guinea Equatoriale, ex colonia spagnola, su un aereo governativo. Nel Paese dell’Africa centrale sono stati torturati, come ha mostrato un documento a disposizione del tribunale, e attualmente si trovano in carcere. Uno di loro, il cittadino spagnolo Julio Obama, è morto l’anno scorso in prigione.

Un rapporto della polizia agli atti del tribunale spagnolo rivela che le testimonianze delle vittime e le dichiarazioni di testimoni, ai quali è garantito l’anonimato per ragioni legate alla loro incolumità, presentano “prove convincenti” di rapimenti e torture.

L’anno scorso, il giudice dell’Alta Corte spagnola Santiago Pedraz, incaricato di indagare sul caso, chiamò Ovono Obiang e gli altri due funzionari per testimoniare ma questi non si sono mai presentati. La Camera penale dell’Alta Corte, l’organo giudiziario sopra Pedraz, ha quindi ordinato di emettere i mandati di arresto lo scorso 19 febbraio: “Gli imputati si ribellano, avendo ignorato le richieste avanzate dal magistrato di comparire in Tribunale per testimoniare come indagati, nonostante abbiano avuto la possibilità di testimoniare in videoconferenza”, ha detto ieri la Corte in un comunicato. Carmelo Ovono Obiang è segretario generale della Presidenza della Guinea Equatoriale e a capo dei servizi segreti esterni.

Un altra vittima delle extraordinary rendition del regime di Malabo è il cittadino italiano Fulgencio Obiang Esono, ingegnere rapito in Togo durante un viaggio di lavoro e ricomparso nel carcere di Black Beach. È stato condannato a 60 anni di carcere perché accusato di essere attore in un tentativo di colpo di Stato contro Teodoro Obiang, che da 44 anni guida il Paese con potere assoluto e ha piazzato tutta la sua numerosa famiglia nei posti chiave del potere politico, giudiziario ed economico della Guinea Equatoriale. Fulgencio Obiang, un caso su cui è attiva anche l’organizzazione Amnesty International, ha ottenuto, dopo anni di silenzio e mancati contatti con la famiglia, l’autorizzazione a ricevere la posta in entrata. È stato arrestato il 18 settembre 2018 e da quel giorno la sua famiglia in Italia non ha più potuto parlare con lui. 

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