Guerra Tigray, tensioni all’interno della chiesa ortodossa etiope

di Valentina Milani
ortodossi etiopi

Il Sinodo della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo (Eotc) ha presentato scuse ufficiali per non aver fatto tutto il possibile per stare a fianco della Chiesa ortodossa del Tigray e i suoi seguaci durante la guerra civile e per non aver presentato una supplica per “porre fine alla guerra in tempo”. In una lettera aperta, il Sinodo afferma di scusarsi anche per non essere stato in grado di fornire aiuti umanitari alle persone ferite nella regione del Tigray.

Il Sinodo di Addis Abeba si è trovato ai ferri corti con la Chiesa ortodossa del Tigray sulla scia della guerra devastante in Tigray, durata due due anni. Il Consiglio dei vescovi del Tigray ha accusato il Sinodo di aver appoggiato “una guerra di genocidio contro il popolo del Tigray”. Il 7 maggio 2021 gli arcivescovi del Tigray hanno annunciato la formazione della nuova Chiesa ortodossa del Tigray, tagliando di fatto i legami con il Sinodo dell’Eotc. Gli arcivescovi tigrini hanno affermato che la loro decisione è stata il risultato del silenzio dell’Eotc mentre molti sacerdoti sono stati uccisi, monasteri e chiese nel Tigray distrutti e il patrimonio religioso è stato saccheggiato. Da allora i tentativi di riconciliazione non hanno dato esito positivo.

In una dichiarazione del 9 febbraio, il Consiglio ha denunciato l’atteggiamento della Chiesa ufficiale come “un imperdonabile errore storico”. Il Sinodo di Addis Abeba non ha riconosciuto la nuova Chiesa del Tigray e ha accusato i leader religiosi di creare “una nuova struttura regionale illegale” violando “l’unità istituzionale e l’organizzazione strutturale esistente della nostra Chiesa”.

Le scuse ufficiali sono arrivate dopo che la Chiesa ha annunciato che abuna Mathias, patriarca dell’Eotc, si recherà nella regione del Tigray con una delegazione di 13 membri del Sinodo per fornire il sostegno della Chiesa alla regione e discutere con i leader religiosi locali per trovare modi per ricucire i rapporti.

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