Ghana – Conferenza della Caritas sul land grabbing

di AFRICA
Ghana - Conferenza della Caritas sul land grabbing

“Smascherare il land grabbing in Ghana; ristabilire le condizioni di vita; aprire la strada agli obiettivi di sviluppo sostenibile”. È il titolo del forum organizzato da Caritas Ghana sotto gli auspici della locale Conferenza Episcopale che si è aperto il 23 agosto ad Accra.
Nel corso dei lavori verranno discussi i risultati di una ricerca di sei mesi effettuata da Caritas Ghana in collaborazione con il Centre for Indigenous Knowledge on Development (CIKOD) e l’Africa Faith and Justice Network (AF&JN).
Nella sua relazione al forum don Aniedi Okure, Direttore Esecutivo dell’ l’Africa Faith and Justice Network ricorda che l’Africa è il continente più preso di mira dagli acquisti di terra su vasta scala. “Oltre 10 milioni di ettari, per la maggior parte nei Paesi dell’Africa orientale e occidentale, sono stati comprati da investitori del Medio Oriente alla ricerca di luoghi di produzione di cibo e foraggio; del Regno Unito e dell’Asia (India, Cina, Malaysia) per la produzione di carburanti biologici; da compagnie private per la produzione di zucchero, riso, gomma, olio di palma e jatropha oltre che per i pascoli”.
Le conseguenze per le comunità locali sono pesanti, perché le terre comprata dagli investitori stranieri molto spesso erano terre comunitarie utilizzate per la coltivazione di granaglie destinate al consumo locale. Inoltre queste terre si trovano in gran parte lungo i corsi d’acqua e sono tra le più fertili e in aree densamente popolate, dove è facile reclutare lavoratori a salari minimi, per produrre cereali ed altro destinati non al consumo locale ma all’esportazione.
Di conseguenza le popolazioni locali perdono l’autosufficienza alimentare diventando dipendenti dei salari offerti dagli investitori stranieri che, sottolinea don Okure hanno a mente i loro interessi e non quelli delle popolazioni locali, nonostante spesso promettono di portare “sviluppo” e di lavorare per il bene delle comunità locali.
Il sacerdote afferma che land grabbing sta già provocando conflitti tra le comunità locali che vedono ristretti i loro spazi vitali. Don Okure cita il caso di una zona della Sierra Leone dove una comunità che ha venduto le proprie terre comuni a investitori stranieri, non ha ora nemmeno lo spazio per seppellire i propri cari e per farlo ha invaso le terre di una comunità limitrofa, causando tensioni con i vicini. (L.M.)
(26/08/2016 – Fonte: Agenzia Fides)

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