Etiopia, premier Abiy cerca il dialogo con Khartoum dopo scontri alla frontiera

di AFRICA

Il primo ministro Abiy Ahmed ha affermato che non dovrebbero esserci scontri tra Etiopia e Sudan causati da pressioni esterne. In un messaggio su twitter, scritto in lingua araba, il premier ha definito il popolo sudanese “fratello” di quello etiope. Indubbiamente, ci sono molti problemi tra il Sudan e l’Etiopia, ha detto, ma “dobbiamo cooperare per affrontare e risolvere questi dilemmi”.

Abiy ha proseguito dicendo “la nostra scelta è la pace tra i nostri due popoli e tra i nostri due paesi fratelli. La nostra scelta è che la fiducia reciproca prevalga”.

Il premier ha sottolineato che “ci sono molti che vogliono dividerci. Ma questi, che siano governi o altri, non trarranno alcun vantaggio dall’alimentare il conflitto tra i nostri due popoli”.

“Dobbiamo trattenuti per il bene dei nostri interessi comuni e dei principi di buon vicinato – ha concluso il premier -. Dobbiamo essere partner nello sviluppo e crescere insieme. Crediamo che Sudan ed Etiopia siano in grado di risolvere tutti i problemi e le difficoltà che devono affrontare in uno spirito di fratellanza duratura e di buon vicinato”.

Ieri sia l’Unione Africana (Ua) sia l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad) avevano espresso preoccupazione per la disputa sul confine tra Etiopia e Sudan, lanciando un appello alla moderazione e all’apertura di un dialogo.

 In un comunicato dell’Ua, il presidente Moussa Faki Mahamat scrive di seguire “con profonda preoccupazione l’escalation della tensione militare tra la Repubblica federale democratica d’Etiopia e la Repubblica del Sudan” e si “rammarica profondamente” per la perdita di vite umane a loro confine comune.

Nella nota il presidente chiede di “astenersi completamente da qualsiasi azione militare” qualunque sia la sua origine e chiede “il dialogo tra i due Paesi fratelli” per risolvere ogni controversia. Moussa Faki Mahamat osserva che le recenti scaramucce di frontiera “non dovrebbero far naufragare le soluzioni diplomatiche per risolvere le sfide interne in corso nei due Stati membri”. A questo proposito, è scritto nella nota, esorta le parti a continuare a contribuire a una risoluzione pacifica della controversia di confine sotto gli auspici del Programma di frontiera dell’Ua.

La nota si conclude con un appello nel quale si auspica che “le relazioni fraterne e di lunga data tra Etiopia e Sudan, e il loro status di Stati membri fondatori dell’Oua/Ua, ispireranno reciprocamente entrambe le parti a porre fine immediatamente a tutte le ostilità nell’interesse prevalente della stabilità regionale e collettiva sicurezza”.

A sua volta, l’Igad ha invitato – secondo quel che si legge in una dichiarazione – “i due Paesi fratelli a esercitare la massima moderazione ed evitare azioni che possono aumentare ulteriormente le tensioni e a cercare attivamente mezzi diplomatici per trovare una soluzione duratura e sostenibile sulla questione”.

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