Etiopia, le condizioni del Tplf per il ritiro da Afar e Amhara

di claudia
milizia Tplf

Il Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) ha posto diverse precondizioni per il suo ritiro dall’Afar e dell’Amhara. Di recente, la comunità internazionale ha esortato l’organizzazione tigrina a ritirarsi, richiesta ripresa anche dal governo di Addis Abeba. Richiesta alla quale Getachew Reda, portavoce del Tplf, ha risposto in un tweet: “Il governo del Tigray è impegnato per una risoluzione pacifica dell’attuale conflitto. La presenza delle nostre forze ad Afar è consistita essenzialmente nel neutralizzare una minaccia alla sicurezza chiara e presente e in linea di principio ci impegniamo a ritirare ulteriormente le forze del Tigray dal territorio di Afar purché siano soddisfatte alcune condizioni”.

Secondo Getachew Reda, devono esserci corridoi sicuri per la consegna di aiuti umanitari vitali al popolo del Tigray nonché un sistema per facilitare la fornitura di aiuti “senza restrizioni, tempestivi e adeguati assistenza umanitaria”.

“La consegna degli aiuti al Tigray – ha affermato – non deve essere trattata come un atto di carità da attivare e disattivare secondo i capricci delle autorità etiopi” e ha affermato che “l’abominevole blocco del Tigray deve essere revocato e i servizi socioeconomici essenziali ripristinati”.

Ha inoltre affermato che “l’attuazione di queste condizioni deve essere verificata da un’entità internazionale imparziale, come le Nazioni Unite, in consultazione con le parti interessate”.

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