Etiopia: in Tigray i magazzini di cibo sono vuoti, allarme Usaid

di Valentina Milani
Tigray

Nella regione etiope del Tigray, dove centinaia di migliaia di persone stanno affrontando la carestia, i magazzini di cibo sono praticamente vuoti. Questo l’allarme lanciato dall’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid) tramite un comunicato nel quale si legge che “questa settimana, per la prima volta in nove mesi di conflitto, gli operatori umanitari saranno a corto di cibo da distribuire ai milioni di persone che soffrono la fame”. Usaid e i suoi partner, così come altre organizzazioni umanitarie, hanno esaurito le loro scorte di prodotti alimentari immagazzinati nel Tigray, viene sottolineato nel comunicato.

“Nonostante il piccolo rivolo di convogli nel Tigray e una media di due voli settimanali del Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (Unhas) per Macallé durante la prima metà di agosto, il flusso di assistenza umanitaria rimane tristemente insufficiente”, sottolinea Usaid secondo cui “questa carenza non è dovuta al fatto che il cibo non è disponibile, ma al fatto che il governo etiope sta ostacolando gli aiuti umanitari e il personale, compresi i convogli terrestri e l’accesso aereo”.

Gli Stati Uniti chiedono quindi al governo etiope di permettere immediatamente all’assistenza umanitaria di spostarsi rapidamente nel Tigray, al fine di prevenire un arresto catastrofico dell’assistenza alimentare di cui milioni di persone hanno bisogno per sopravvivere.

Dalla nota si apprende che le organizzazioni umanitarie hanno caricato il cibo sui camion e sono in attesa a Semera, Afar e in altri luoghi in Etiopia, ma nell’ultimo mese e mezzo solo a pochissimi convogli di aiuti è stato permesso di entrare nel Tigray. Per soddisfare i vasti bisogni umanitari nel Tigray, 100 camion che trasportano tonnellate di cibo e di forniture salvavita devono arrivare ogni giorno, il che avrebbe dovuto significare un totale di 5.000 camion dal primo luglio secondo Usaid. Tuttavia, fino a pochi giorni fa, solo 320 erano arrivati – meno del 7 per cento di quanto richiesto. “Mentre il governo etiope si è affrettato a salutare il limitato aiuto come un passo positivo, è troppo poco e troppo tardi”, si legge nella nota. La gente nel Tigray sta morendo di fame, con fino a 900.000 persone in condizioni di carestia e più di cinque milioni in disperato bisogno di assistenza umanitaria.

Usaid segnala che gli operatori umanitari continuano ad affrontare troppi ostacoli per far arrivare i convogli di aiuti. “Hanno incontrato ritardi inaccettabili a diversi posti di blocco, alcuni dei quali richiedono ore per essere superati, così come ripetute perquisizioni intensive. Gli operatori umanitari vengono molestati, e abbiamo visto un aumento della retorica preoccupante e dannosa proveniente dal governo etiope contro gli operatori umanitari. Abbiamo invece bisogno di vedere azioni da parte del governo etiope che permettano agli operatori umanitari di fare il loro lavoro e salvare vite umane”, ha dichiarato l’Agenzia lanciando un appello affinché le forniture di carburante, l’elettricità, le telecomunicazioni e i servizi bancari siano immediatamente ripristinati e mantenuti, e agli operatori umanitari e alle forniture di soccorso sia permesso di muoversi rapidamente, regolarmente e senza impedimenti nel Tigray.

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