Etiopia, aumentano gli sfollati in Tigray per le violenze dei ribelli in Amhara

di claudia
amhara

Continuano in Etiopia gli sfollamenti e le violazioni dei diritti umani nelle aree del Tigray occidentale sotto il controllo delle milizie ribelli amhara, secondo quel che riporta oggi l’Addis Standard.

Dall’inizio della settimana sono almeno 1.500 le persone che sono fuggite dalle loro abitazione per cercare rifugio presso il Centro per sfollati interni di Endabaguna, situato vicino alla città di Shire, nella zona nordoccidentale del Tigray. Il centro, precisa l’Addis Standard, serve gli sfollati provenienti da 11 diverse località del Tigray occidentale, come Qafta, Humera, Qorarit, Welkayit, Setit, Maikadra e Dansha.

Secondo le testimonianze degli sfollati riportate dal quotidiano etiope, nonostante gli annunci del governo di Addis Abeba sugli sforzi per facilitare il ritorno di centinaia di migliaia di persone sfollate dal Tigray occidentale e meridionale durante la guerra di due anni tra il governo federale e il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf), la recente insurrezione delle milizie ribelli Amhara ha peggiorato ulteriormente la situazione umanitaria, esacerbando la carenza di cibo. Inoltre, numerosi sfollati hanno denunciato di essere stati torturati e di aver subito abusi e detenzioni ingiustificate da parte dei presunti appartenenti alle milizie Amhara ribelli.

Le tensioni nell’Amhara sono iniziate ad aprile, a seguito della controversa decisione di sciogliere la milizia paramilitare regionale denominata Fano. Dall’inizio di agosto, gran parte di questa regione, la seconda più popolosa dell’Etiopia, è stata teatro di violenze.

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