Egitto, un salone di parrucchieri al Cairo rivoluziona e valorizza la bellezza dei capelli ricci

di claudia

a cura di Claudia Volonterio

Lo stigma dei capelli afro o ricci riguarda diverse società africane, tra cui l’Egitto. Molte donne egiziane infatti ricorrono a trattamenti chimici liscianti e stressanti pur di rispettare e conformarsi a un ideale di bellezza che non contempla il capello naturale che, invece di essere valorizzato, viene nascosto. Oggi le cose stanno lentamente cambiando, grazie al contributo di saloni specializzati che offrono trattamenti personalizzati per capelli naturali.

In Egitto la bellezza dei capelli ricci, patrimonio di molte donne, è stata per molto tempo negata, a favore del capello liscio realizzato con prodotti chimici e stressanti. La costruzione di questo modello di bellezza è divenuto parte della società, favorito dalle pubblicità di prodotti liscianti e da convenzioni che si tramandano per generazioni. Scarseggiano prodotti che aiutano a prendersene cura senza ricorrere a trattamenti. Ma, se la società egiziana è tradizionalmente orientata verso l’uso di trattamenti chimici per lisciare i capelli, il motivo, riporta un approfondimento di OkayAfrica, è da imputare anche al piano simbolico. I capelli ricci infatti vengono spesso associati a persone “cattive” o fuori dagli schemi, come si vede nei film. Una rappresentazione che peggiora lo stigma.

Da alcuni anni pero, nella capitale sono sorti dei saloni specializzati che stanno tentando una piccola rivoluzione. Uno di questi è Curlique, gestito dalle sorelle Yara e Rana Abdeen. Nel loro negozio si realizzano trattamenti personalizzati per capelli naturali e si creano prodotti artigianali studiati per esaltare la bellezza del capello naturale.

Entrambe le sorelle, raccontano, sono cresciute con un’immagine distorta del capello riccio come “brutto”, questo sia perché mancavano i mezzi per conoscerlo e trattarlo. La rappresentazione non aiutava ma peggiorava il problema. Nel cinema egiziano, raccontano, il cattivo ha sempre i capelli ricci e, se alla fine del film diventa una persona buona, avrà i capelli lisci”. A peggiorare la situazione, la pressione sociale e della famiglia per lisciarli chimicamente come unica possibilità per essere accettata. Gli stessi saloni di bellezza non proponevano loro delle alternative, da qui l’esigenza di creare uno spazio diverso come Curlique. L’ispirazione è arrivata da un soggiorno di studio negli Stati Uniti, dove hanno trovato e si sono lasciate ispirare da prodotti e movimenti per la cura e la valorizzazione dei capelli afro.

Il salone è un successo da più di sei anni. I cambiamenti sono lenti poiché richiedono dapprima un cambio totale di prospettiva sul concetto di “bello” e la forza per sfidare le norme sociali, ma le prima luci si vedono. “Molte donne hanno tolto il velo dopo aver imparato come trattare i loro capelli. – ha spiegato Yara Abdeen. – Una grande parte del portare il velo era pensare che i loro capelli fossero brutti”.

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