Egitto: riciclare rifiuti all’ombra delle piramidi

di AFRICA
Sara Dallasta

«L’Egitto è stato il filo conduttore dei miei studi e delle mie scelte di vita – racconta Sara Dallasta, genovese residente al Cairo –. Sono stata attirata dalla carica vitale di milioni di persone determinate ad ambire qualcosa in più, uno spirito che ti spinge a un miglioramento costante».

Laureata in Politiche ed Economie del Mediterraneo, nel 2011 partecipa a un corso della Fondazione Ansaldo appassionandosi di waste management in Egitto. Dopo una prima esperienza lavorativa al Cairo nel settore della comunicazione, diventa manager in BioEnergy, startup specializzata nella produzione di combustibili alternativi per cementerie. In tre anni i dipendenti passano da 5 a 100.

A quel punto Sara decide di fondare Ssquares insieme al collega Seif Abdelrasoul, ingegnere elettrico di 26 anni. Una società di consulenza che supporta i gestori di rifiuti «nell’identificazione e realizzazione di soluzioni di smaltimento sostenibili, misurando inoltre l’impatto ambientale e sociale delle imprese».

Destinato a diventare la prima economia africana, il Paese dei faraoni è percepito come contesto instabile dal punto di vista politico. «Difficilmente potranno verificarsi altri fermenti nei prossimi anni», sostiene Sara, che sottolinea piuttosto come «la primavera araba ha avuto un effetto trascurato dai media internazionali: lo sviluppo di una nuova cultura imprenditoriale. Qui i millennial non parlano d’altro che di startup, innovazione e Silicon Valley. I settori che vanno per la maggiore sono tecnologia, immobiliare e servizi alla persona».

A chi vuole investire in Egitto raccomanda di «vivere e lavorare almeno due anni qui, così da conoscere a fondo il contesto e sviluppare contatti» in un Paese complesso e insidioso per chi arriva da fuori.

«Credo molto nell’idea di una cultura mediterranea, la cui consapevolezza è andata persa a causa di strumentalizzazioni politiche. Esiste una comunanza nel concepire la vita e gli affari che rende più semplice la convivenza e il lavoro per noi italiani», conclude Sara, che ha anche iniziato un dottorato in Ingegneria ambientale al Politecnico di Berlino, sede distaccata di El Gouna (450 chilometri a sud del Cairo).

(Martino Ghielmi – vadoinafrica.com)

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