Egitto – Caso Regeni, indagati sette agenti egiziani

di Enrico Casale
verità per giulio regeni

«Con grande rammarico annuncio ufficialmente che la Camera dei deputati sospenderà ogni tipo di relazione diplomatica con il Parlamento egiziano, fino a quando non ci sarà una svolta vera nelle indagini e un processo che sia risolutivo». Lo ha annunciato il presidente della Camera, Roberto Fico, al Tg1.

Poco prima, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, aveva detto che, «sul caso Regeni, credo che il governo, con tutti i suoi esponenti e il Parlamento, con tutti i suoi esponenti di maggioranza e opposizione, stiano facendo il massimo. Poi purtroppo governiamo in Italia e non in Egitto».

Intanto, sette agenti, appartenenti ai servizi segreti egiziani, finiranno nel registro degli indagati nell’ambito dell’indagine delle Procura di Roma sulla morte di Giulio Regeni. Nei loro confronti i Pm contestano il reato di sequestro di persona. L’iscrizione formale verrà fatta dal pm Sergio Colaiocco nei primi giorni della prossima settimana.

Il coinvolgimento dei sette è legato anche all’analisi dei tabulati telefonici da cui risulta che il giovane ricercatore italiano era pedinato e controllato almeno fino al 25 gennaio 2016, giorno della sua scomparsa. I risultati dell’attività di indagine svolta da Ros e Sco sono noti alle autorità egiziane da almeno un anno in quanto presenti nella informativa messa a disposizione nel dicembre dello scorso anno dalla magistratura romana.

Condividi

Altre letture correlate: