Ebola, al via la vaccinazione in Uganda

di Enrico Casale

Un gruppo di ricercatori ha lanciato la più grande campagna di vaccinazione contro l’ebola mai sperimentata in Uganda. La sperimentazione del vaccino, realizzato dalla Janssen Pharmaceuticals, coinvolgerà 800 persone nel distretto occidentale di Mbarara ed è supportata da Medici senza frontiere e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine.

Pontiano Kaleebu, uno dei ricercatori ugandesi che gestisce il processo, ha detto che si rammarica che il vaccino Janssen non sia stato ancora distribuito in Congo (dove, da più di un anno, è in corso una vasta epidemia). Il ministro della Sanità congolese, che si è dimesso il mese scorso, ha contestato la campagna vaccinale perché, a suo parere, «potrebbe creare confusione sul campo».

Nella Rd Congo, numerose persone hanno invece ricevuto il vaccino Merck. Si tratta di un presidio sperimentale ma efficace. Gli esperti sanitari però sono preoccupati per la mancanza di di dosi soprattutto ora che il virus si sta diffondendo in una grande città come Goma che, tra l’altro, è vicino al confine con il Ruanda.

Gli esperti sanitari hanno osservato con sgomento che i positivi risultati del vaccino Merck in questo focolaio è stata ampiamente oscurata dalle gravi mancanze nella gestione del virus. Sotto accusa le autorità sanitarie congolesi, ma anche le milizie ribelli, che impediscono i controlli, e la crescente resistenza della comunità locale che non ha mai sperimentato Ebola prima.

Secondo il nuovo coordinatore della risposta all’ebola in Congo, Jean-Jacques Muyembe, circa la metà dei casi di questo focolaio non viene rilevata e a questo ritmo «l’epidemia potrebbe durare due o tre anni». L’obiettivo attuale è rafforzare la sorveglianza e portare il tasso di rilevamento all’80%, ha detto.

Il vaccino Janssen è già stato testato su circa 6.000 persone, la maggior parte delle quali africane, ha affermato Kaleebu. «Siamo entusiasti di questo vaccino – ha detto -. È uno di quei vaccini che hanno mostrato molte promesse negli studi sugli animali ma anche in altri studi condotti»

Ricercatori ugandesi hanno affermato che il nuovo processo dovrebbe durare due anni e verificherà quanto durerà la protezione dall’Ebola. Juliet Mwanga, co-investigatrice del processo, ha affermato che è necessario «studiare molti vaccini» alla luce dell’epidemia del Congo. L’Uganda ha avuto più focolai di ebola in passato, ma ora non è stato contagiato.

Il virus ebola può diffondersi rapidamente ed essere fatale nel 90% dei casi. I sintomi includono febbre, vomito, diarrea, dolori muscolari e talvolta sanguinamenti interni ed esterni. Il virus si diffonde spesso a stretto contatto con fluidi corporei di persone che manifestano sintomi e con oggetti contaminati come i fogli. Gli operatori sanitari sono spesso a rischio.

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