Corno Africa, impegno per la pace al primo forum con la Cina

di claudia
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I paesi del Corno d’Africa si sono impegnati a collaborare per garantire pace e sicurezza nella regione. E’ quanto si legge nel comunicato congiunto diffuso al termine dei due giorni di lavori ad Addis Abeba, in Etiopia, della prima conferenza Cina-Corno d’Africa per la Pace, la Buona governance e lo Sviluppo organizzata da Pechino. Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti dei governi di Etiopia, Gibuti, Kenya, Somalia, Sudan, Sud Sudan ed Uganda e la delegazione cinese guidata dall’inviato speciale per il Corno d’Africa, Xue Bing. Assente l’Eritrea.

“La conferenza ha affrontato questioni quali la pace regionale, lo sviluppo e la governance in un’atmosfera di unità, sincerità, pragmatismo e rispetto reciproco”, si afferma nel comunicato, aggiungendo che i partecipanti “hanno concordato di risolvere in modo pacifico i problemi regionali, affrontare insieme i disastri naturali e ricorrere a un approccio coordinato per combattere i crimini informatici, il terrorismo, le armi illegali e la tratta di esseri umani, tra gli altri”.

I Paesi africani hanno quindi ringraziato la Cina per “i suoi forti rapporti con la regione negli investimenti, nella costruzione di progetti di sviluppo e nell’assistenza nella lotta contro il Covid-19″. Infine Cina e Paesi  del Corno d’Africa “hanno invitato la comunità internazionale ad aumentare l’accessibilità e la diversità dei finanziamenti allo sviluppo e a collaborare per la risoluzione pacifica del conflitto Russia-Ucraina”.

Nel corso della prima giornata di lavori, Xue Bing ha rimarcato le potenzialità della regione abitata da circa 300 milioni di persone, che gode di una posizione geografica unica, crocevia tra oriente e occidente, e di abbondanti risorse naturali. ma ha anche ricordato le crisi che ha vissuto negli ultimi anni, dal conflitto civile in Etiopia, alle minacce jihadiste in Somalia e in Kenya, al colpo di stato in Sudan. “Sono pronto a mediare per la risoluzione pacifica delle controversie, sulla base della volontà dei Paesi della regione”, ha proposto l’inviato,  sottolineando che “quello che abbiamo imparato dalla storia è che il Corno d’Africa non deve diventare il cortile di casa di nessun Paese, e che la gente di questa regione dovrebbe essere padrona del destino del proprio Paese”.

La Cina ha investito molto nella regione, dal settore marittimo a quello  infrastrutturale così come in quello petrolifero, e a Gibuti ha costruito la sua prima base militare all’estero. Nel suo intervento, l’inviato speciale ha ribadito l’impegno di Pechino a sostenere lo sviluppo della regione nell’ambito della Nuova Via della Seta (Belt and Road Initiative) e degli accordi raggiunti al Forum sulla cooperazione Cina-Africa (Focac) dello scorso novembre.

Xue Bing è stato nominato inviato speciale per il Corno d’Africa lo scorso febbraio. 

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