Cooperazione sud-sud, così vince l’Africa che aiuta l’Africa

di Enrico Casale

Il Fondo africano di sviluppo (African development fund, Afd) si è classificato al secondo posto nella classifica globale delle 49 agenzie internazionali di aiuto allo sviluppo per la qualità della sua assistenza, sottolineando la sua rilevanza per i paesi più vulnerabili del continente.

Lo riferisce la stessa Banca di Sviluppo Africana (Afdb dall’acronimo inglese) di cui il Fondo è il braccio concessionario. Davanti, al primo posto si è piazzata l’Ifad, il podio al terzo posto è completato dalla Internationational Development Association (Ida), che fa capo alla Banca Mondiale. La classifica è quella stilata dal Center for global development (Cgd) in un rapporto sulla qualità dell’aiuto pubblico. 

Il rapporto individua nell’African Development Fund, secondo solo all’Ifad per qualità di aiuto, e nei suoi pari la capacità di garantire che lo sviluppo raggiunga i destinatari previsti. “Per i responsabili politici c’è un messaggio chiaro e coerente: l’utilizzo del sistema multilaterale può supportare l’efficacia delle politiche di sviluppo nazionali”, osserva il rapporto, che sottolinea poi come gli organismi finanziari multilaterali “sono particolarmente ben posizionati per aiutare i Paesi a rispondere a covid-19, a minacce con portata globale, ma anche a quelle operazioni che prevedono ampi mandati e competenze, oltre a contribuire con una serie di strumenti di finanziamento e conoscenza dei contesti locali”.

Lo studio sulla qualità dell’assistenza ufficiale allo sviluppo è uno strumento sviluppato dal Center for Global Development e dalla Brookings Institution per misurare quali donatori forniscono “aiuti di qualità superiore” e come possono migliorare.

Il rapporto prende in esame 17 indicatori comuni a tutte le agenzie. Gli autori sottolineano che la solida classifica 2021 del Fondo di sviluppo africano fa parte di un track record, che risale al 2010. 

Il Fondo per lo sviluppo africano è composto da 32 Stati contributori. Beneficia 37 paesi, inclusi stati fragili che necessitano di un supporto speciale per garantire la fornitura di servizi di base. 

In questa classifica, l’Italia si è piazzata al 31mo posto su un totale di 49 agenzie internazionali di aiuto allo sviluppo passate in rassegna. Ll’Italia (intesa come sistema integrato che opera nella cooperazione con i suoi vari attori come Aics e Cdp) figura subito sotto a Svizzera, Germania, Giappone e Banca di Sviluppo Islamica (rispettivamente 27mo, 28mo, 29mo, 30mo posto) e prima di Spagna, Francia e Stati Uniti. 

(Ernesto Sii)

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