Ciad: emergenza inondazioni, allerta per nuove epidemie

di claudia
inondazioni sud sudan

di Andrea Spinelli Barrile

In Ciad è stata dichiarata l’emergenza a seguito delle inondazioni che hanno colpito 18 delle 23 province del Paese centrafricano. Ieri inoltre l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un’allerta circa la possibile comparsa di casi di malaria e colera.

Secondo l’Oms, le piogge torrenziali e l’ingrossamento stagionale dei fiumi Chari e Logone hanno provocato inondazioni che hanno fortemente colpito le popolazioni e “delle 23 province del Ciad, 18 sono state colpite da queste inondazioni”. L’agenzia delle Nazioni Unite denuncia la distruzione di migliaia di ettari di raccolti, la morte di migliaia di capi di bestiame e lo sfollamento di decine di migliaia di persone. Nella capitale del Paese, N’Djamena, “un quarto della città è stato sommerso dall’acqua”, ha dichiarato l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), aggiungendo che “quasi 150.000 sfollati a causa delle piogge si ritrovano in una situazione collettiva centri di accoglienza individuati dalle autorità ciadiane.

Secondo Ocha, più di 1 milione di persone, o più di 200.000 famiglie, sono colpite dalle inondazioni in 18 delle 23 province del Ciad: “È probabile che questa situazione causi molte malattie, potenziali epidemie e può provocare interruzioni nell’assistenza ai malati cronici” ha detto l’agenzia mondiale della sanità delle Nazioni Unite.

Le inondazioni di quest’anno in Ciad sono la conseguenza delle piogge stagionali abbondanti in tutto il Paese, dello straripamento dei fiumi e della rottura degli argini. La mancanza di infrastrutture adeguate per la canalizzazione dell’acqua ha contribuito al fatto che anche nelle città più importanti come N’Djamena, interi quartieri siano stati sommersi dall’acqua. La capitale è tra le zone con il maggior numero di persone colpite. Le province più colpite nel resto del Paese sono Mayo Kebbi est, Logone occidentale, Tangilé e Mandoul. Le alluvioni hanno causato ingenti danni materiali provocando la totale o parziale distruzione di abitazioni, vie di comunicazione e campi coltivati ​​nelle zone colpite.

Il presidente della Transizione ha dichiarato lo stato di emergenza il 19 ottobre e ha invitato le organizzazioni umanitarie e i partner internazionali del Ciad ad aiutare il governo nei suoi sforzi per rispondere ai bisogni delle persone colpite.

Foto di repertorio

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