Camerun, vescovi denunciano i mali del Paese e chiedono la pace

di claudia
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Carovita, violenza domestica, crisi di sicurezza, difficoltà di approvvigionamento idrico, black-out, peggioramenti dei sistemi educativo e sanitario, crisi armata nel Nord-Ovest e il Sud-Ovest, sono stati problemi del Camerun denunciati dalla Conferenza episcopale nazionale (Cenc) durante i lavori della sua 47a Assemblea Plenaria, conclusasi pochi giorni fa a Yaoundé.

“Chiediamo a tutte le forze vive del nostro Paese di non sottovalutare il malcontento della stragrande maggioranza dei nostri connazionali, che in modo sordo o attivo, esprimono la loro legittima sete di vita”, ha detto il presidente della Cenc uscente, mons. Abraham Kome, vescovo di Bafang.

È un presule originario proprio della zona anglofona del Nord-Ovest, mons. Andrew Nkea, arcivescovo di Bamenda, il nuovo presidente eletto della Conferenza episcopale. Un ruolo che non farà altro che tenere i riflettori accesi sulla crisi del Noso (acronimo di Nord-Ovest, Sud-Ovest) nella quale, hanno denunciato i vescovi, in cinque anni sono state rapite ben 3.500 persone, tra cui 32 seminaristi. In alcuni casi, il riscatto richiesto in cambio della liberazione ha costretto le vittime a vendere tutti i loro beni e diventare vagabondi al momento del loro rilascio.

“La violenza armata non produrrà mai la vera pace. È più probabile che la allontani”, hanno detto i vescovi, riferendosi soprattutto alla lotta armata tra le milizie separatiste anglofone e i militari inviati dal governo centrale per reprimere gli insorti ambazoniani nel Noso. Hanno ricordato che il Grande Dialogo Nazionale convocato dal presidente della Repubblica Paul Biya dal 30 settembre al 4 ottobre 2019 a Yaoundé ha riunito un vasto parterre di personalità per trovare soluzioni durature a questa crisi. “Tuttavia, le risoluzioni attuate non stanno avendo gli effetti attesi”, ha affermato mons. Kome. “ Solo un dialogo sincero, fatto nella verità e preceduto dal desiderio di salvaguardare la casa sociale comune porterà all’alba della pace”.

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