Camerun: possedevano mandrillo, arrestati e presto processati

di Enrico Casale

Due persone saranno processate questa settimana presso il Tribunale di primo grado di Bonaberi, a Douala, in Camerun, per possesso illegale di un mandrillo, in seguito al loro arresto da parte di agenti della fauna selvatica.

Dalla stampa locale si apprende che i due trafficanti sono stati arrestati nel corso di operazioni di polizia condotte dagli agenti della Delegazione regionale del Litorale per le foreste e la fauna selvatica, in collaborazione con la Polizia nazionale. Uno dei sospetti è stato arrestato ad aprile mentre cercava di vendere un mandrillo legato a un albero all’ingresso della sua casa. L’altro, in fuga, è stato catturato di recente.

I sospetti sono in detenzione preventiva e, se riconosciuti colpevoli, rischiano fino a tre anni di carcere o una multa di 10 milioni di franchi Cfa (oltre 15mila), come previsto dalla legge camerunese sulla fauna selvatica adottata nel 1994.

Il mandrillo è uno dei mammiferi più colorati del mondo, con colori rossi e blu sul muso e sui quarti posteriori. Il suo aspetto è unico: l’animale è caratterizzato da un muso molto lungo, una fronte prominente e una coda corta, quasi inesistente.

I mandrilli, che abitano Camerun, Gabon, Guinea Equatoriale e Repubblica del Congo, sono onnivori e si nutrono di più di cento specie di piante diverse, compresa la frutta. Si nutrono anche di invertebrati, uova, uccelli, rettili e sono noti per cacciare piccole antilopi e roditori.

I mandrilli sono minacciati di estinzione e sono classificati come vulnerabili nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Il mandrillo è quindi un animale pienamente protetto.

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