Burkina Faso: sostegno alla giustizia, al via programma Ue

di Enrico Casale

La delegazione dell’Unione europea (Ue) in Burkina Faso ha lanciato, ieri a Ouagadougou, il suo programma di sostegno alla giustizia e alla lotta contro l’impunità nel Paese. Il programma di giustizia dell’Ue – si apprende da una nota di Bruxelles – sarà attuato nei prossimi tre anni (2021-2023) dall’agenzia di sviluppo belga (Enabel), attraverso il Progetto di sostegno al rafforzamento della giustizia per combattere l’impunità (Parji) per un importo di 3,8 milioni di euro, e dall’Ong Coginta, attraverso il Progetto di sostegno al rafforzamento della giustizia militare e della giustizia comunitaria (Ajumjup) per un importo di 6 milioni di euro.

Coginta ed Enabel sosterranno le giurisdizioni della Corte d’appello di Ouagadougou per rafforzare le capacità degli attori coinvolti nel sistema di giustizia penale, in particolare per sostenere il miglioramento dell’efficienza della catena penale e la riduzione dello stock di dossier giudiziari. Più specificamente, il progetto Ajumjup sosterrà la giustizia locale creando nove “negozi di legge” in tutto il Paese e promuovendo l’accesso alla giustizia per tutti.

Allo stesso tempo, il progetto mira a migliorare il funzionamento del sistema di giustizia militare. Il progetto Parji sosterrà, inoltre, lo sviluppo delle capacità nella medicina legale e nell’interpretazione giudiziaria per rafforzare l’accessibilità della giustizia, così come la risoluzione dei conflitti intercomunitari nelle zone rurali.

Per l’ambasciatore dell’Unione europea (Ue) in Burkina Faso, Wolfram Vetter, questo programma riafferma la volontà dell’Ue di sostenere lo Stato burkinabé nei suoi sforzi per preservare i principi dello stato di diritto sul suo territorio, in un momento in cui i diritti e le libertà sono minacciati, viene sottolineato nel comunicato. Secondo l’ambasciatore, si tratta anche di sostenere la politica nazionale settoriale sulla giustizia e i diritti umani (2018-2027), la cui visione è di costruire, entro il 2027, “un sistema di giustizia credibile, accessibile a tutti e rispettoso delle regole di uno stato di diritto che garantisca alle donne e agli uomini l’effettività dei loro diritti, per una nazione pacifica e unita”.

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