Burkina Faso, il governo annuncia di aver sventato l’ennesimo golpe

di claudia

Il governo militare del Burkina Faso, nato colpo di Stato militare nel settembre 2022, ha reso noto ieri di aver sventato un “ennesimo tentativo di destabilizzazione” e ha lanciato una caccia contro una presunta rete di cospiratori che coinvolge soldati e civili. Lo si apprende da un comunicato ufficiale del ministro delle Comunicazioni, e portavoce del governo militare, Rimtalba Jean Emmanuel Ouédraogo: “Il governo informa il popolo burkinabè che dal 13 gennaio i servizi di sicurezza lavorano per smantellare una rete destabilizzante il Burkina Faso”.

Secondo il governo burkinabé questa rete, che vede coinvolti sia soldati in servizio che soldati in congedo, civili e attivisti, “intendeva destabilizzare le istituzioni del Burkina Faso e porre brutalmente fine al processo di ricostruzione della dignità, dell’integrità, della libertà e della sovranità del nostro Paese”.

Secondo la ricostruzione fornita dal governo burkinabé, “la data del 14 gennaio è stata pianificata dai leader di questo progetto per il passaggio all’azione, per realizzare il loro piano diabolico” sventato grazie alla “vigilanza dei servizi segreti e alla prontezza delle forze di difesa e di sicurezza. Questo golpe sarebbe dovuto iniziare con l’ammutinamento di alcune caserme. Nel comunicato stampa si legge che anche i “finanziamenti” per questa operazione sarebbero stati “sbloccati e trasferiti dall’esterno”.

Negli ultimi giorni in Burkina si è avuta notizia di diversi arresti, tra cui quello dell’ex capo di stato maggiore della gendarmeria, il tenente colonnello Évrard Somda, arrestato, ma secondo i suoi legali “rapito” per via delle modalità dell’operazione, nella sua abitazione a Ouagadougou. Sono stati arrestati anche diversi altri soldati e civili. Già a fine settembre il governo aveva affermato di aver sventato “un tentativo di colpo di Stato”. Il Burkina Faso, guidato da soldati a seguito di due colpi di stato nel 2022, si confronta dal 2015 con la violenza jihadista attribuita a movimenti armati affiliati ad Al-Qaeda e al gruppo Stato islamico. Questa violenza ha provocato quasi 20.000 morti e oltre due milioni di sfollati interni.

Condividi

Altre letture correlate: