Afflusso inedito di migranti a Ceuta, chi sono e possibili letture

di Valentina Milani
migranti

La Croce Rossa spagnola, impegnata nella gestione dell’ondata anomala di migranti giunti dal Marocco a Ceuta, allerta l’opinione pubblica sul numero particolarmente elevato di bambini in tenera età, persino neonati con pochi mesi di vita, tra le migliaia di persone che hanno attraversato irregolarmente il confine tra il Marocco e l’enclave spagnola. Secondo la responsabile della comunicazione dell’ente umanitario di Ceuta, Isabel Brasero, la città non ha mai assistito a un’ondata di migranti di questa portata e, nello specifico, di bambini così piccoli, di appena pochi mesi.

Tra gli 8 mila migranti approdati a Ceuta via mare, molti dei quali sono già tornati in Marocco, prevalgono i marocchini, con una minoranza di migranti dell’Africa subsahariana e dello Yemen.

Secondo Mohamed Benaissa, presidente dell’Osservatorio del Nord per i diritti umani (Ondh) in Marocco, la maggior parte sono marocchini, molti sono giovani, circa il 60%, e il 30% sono minori, mentre circa il 10% sono famiglie. Citato dalla stampa internazionale, Benaissa dice che la voglia di fuggire in Europa dei marocchini si manifesta soprattutto nelle classi più svantaggiate ma anche nelle classi medie. “La crisi del covid-19 ha accentuato questa voglia di partire. Ha peggiorato la situazione economica e sociale. I giovani marocchini si sentono esclusi”, ha detto Benaissa in dichiarazioni raccolte da Rfi.

Ma come ha reagito la stampa spagnola di fronte all’afflusso di circa 8mila migranti dal Marocco in tre giorni? Le corrispondenti del giornale spagnolo online El Diario sono categoriche: il Marocco ha forzato la più grande crisi migratoria fino ad oggi al confine con l’enclave spagnola. Anche se circa la metà delle persone arrivate clandestinamente è stata rispedita in Marocco, i servizi di Ceuta sono andati in tilt dallo scorso fine settimana. “Il Marocco provoca una crisi con la Spagna e usa la sua popolazione per destabilizzare il confine di Ceuta”, titolava ieri sera sul tardi l’ultimo aggiornamento del Diario, da Ceuta.

Ancora più duro nei confronti delle autorità marocchine, il giornale locale La Verdad de Ceuta, in un editoriale intitolato “…E il Marocco guarda dall’altra parte”. “Noi di Ceuta, si legge, siamo già più che abituati al costante disprezzo del Marocco per la nostra città. Non è una novità né ci sorprende affatto”. La Verdad definisce la crisi in atto un “nuovo capitolo nella sfacciataggine del Marocco quando si tratta di fare pressioni sulla Spagna”. E lo fa “lasciando passare i suoi cittadini”, mettendo “sotto pressione l’Unione Europea e la Spagna”, nel proprio interesse.

L’arrivo di migliaia di migranti in pochissimo tempo nel piccolo territorio spagnolo all’estremo nord del Marocco ha causato disagi, tensioni e ha costretto il premier spagnolo Pedro Sanchez a cancellare un viaggio a Parigi e a recarsi, ieri, sul posto, per gestire la crisi da vicino e garantire sicurezza. Intanto, circa un migliaio di abitanti di Ceuta hanno manifestato il proprio malcontento, chiedendo anche le dimissioni di Sanchez e del governo.

L’ambasciatrice del Marocco a Madrid, Karima Benyaich, è stata convocata ieri mattina dalla ministra spagnola degli Esteri, Arancha Gonzalez Laya per “consultazioni”, ma secondo fonti dell’Afp, l’ambasciatrice è stata anche richiamata a Rabat. La commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha espresso preoccupazione e ha invitato il Marocco a impedire le partenze irregolari dal proprio territorio. “L’Unione europea vuole costruire una relazione con il Marocco basata sulla fiducia e su impegni condivisi. La migrazione è un elemento chiave a questo riguardo”, ha ammonito la commissaria svedese.

Secondo una lettura ipotetica della singolare vicenda, lo scatto dei migranti verso le enclave spagnole potrebbe avere a che vedere con il malcontento di Rabat nei confronti della Spagna, che da settimana accoglie per cure mediche il leader del Fronte Polisario e presidente della Repubblica araba sahrawi democratica (Rasd) Brahim Ghali, entrato dall’Algeria sotto falsa identità per essere ricoverato. Oltre ad essere un avversario di spicco del Marocco sulla controversia del Sahara Occidentale, Ghali è anche oggetto di accuse per crimini e violazioni dei diritti umani mosse da ex membri diventati dissidenti del Polisario, il movimento indipendentista del Sahara Occidentale. 

(Céline Camoin)

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