Mauritania, casi letali di febbre emorragica

di claudia
http://www.reuters.com/article/us-uganda-health/uganda-confirms-one-death-from-ebola-like-marburg-virus-idUSKBN1CO1EH

Il ministero della Salute mauritano ha annunciato ieri la morte di sei persone vittime della febbre emorragica virale del Rift. Ha aggiunto di aver effettuato 72 esami che hanno riscontrato 11 casi di due tipi di febbre emorragica. Tra questi 11 casi, dieci sono vittime della febbre del Rift e uno della febbre Congo-Crimea.

Per contrastare la febbre del Rift è stata lanciata una campagna di vaccinazione del bestiame, in collaborazione con la Croce Rossa, che durerà 90 giorni. Altre misure sono state adottate per far fronte a questa situazione, compreso l’isolamento e il trattamento degli animali colpiti, la limitazione del movimento degli animali colpiti o sospetti, l’uso di insetticidi e il controllo dei vettori di malattie e la vaccinazione contro la malattia di Pasteurella nei cammelli.

La Febbre della Valle del Rift è una zoonosi virale identificata per la prima in Kenya nel 1931. Questa malattia trasmessa dalle zanzare colpisce soprattutto gli animali, ma infetta anche l’uomo. E’ frequente in Africa e si è recentemente diffusa in Arabia Saudita e Yemen. La stragrande maggioranza delle infezioni umane deriva da contatto diretto o indiretto con sangue o organi di animali infetti. Tale contatto può verificarsi durante la cura o la macellazione di animali infetti e forse dalla ingestione di latte crudo. L’infezione umana può anche avvenire dalla puntura di zanzare infette.

Mentre la maggior parte dei casi nell’uomo sono relativamente miti, una piccola percentuale di pazienti sviluppa una forma molto più grave di malattia che si manifesta con una o più di tre distinte sindromi: malattia oculare, meningoencefalite e febbre emorragica virale.

La febbre Congo-Crimea (Congo-Crimea haemorrhagic fever, Cchf) è una febbre virale emorragica provocata da un virus del genere Nairovirus che si trasmette per lo più attraverso la puntura di zecche infette. La malattia fu descritta per la prima volta nel 1944 tra i contadini e i soldati della Crimea, ma solo nel 1969 si scoprì che il virus era uguale a quello identificato in un bambino del Congo nel 1956: è questo il motivo del nome di febbre Congo-Crimea. La malattia nell’uomo è piuttosto grave e ha un elevata letalità, ma la sua incidenza è limitata. Tra gli animali, invece, può avere una diffusione più ampia.

Il virus si trasmette all’uomo sia attraverso le zecche, sia con il contatto diretto con tessuti, sangue o altri fluidi corporei provenienti da animali infetti. La maggior parte dei casi si sono verificati in persone impiegate negli allevamenti, come i lavoratori agricoli, gli addetti ai mattatoi e i veterinari.

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