Mauritania: corruzione sotto ex presidente Aziz, chiesto rinvio a giudizio

di Valentina Milani
Mohamed ould Abdel Aziz

Il procuratore di Nouakchott ha chiesto oggi il rinvio a giudizio dell’ex presidente della Mauritania Mohamed Ould Abdel Aziz e di una dozzina di figure di alto livello. Il reato contestato è quello di corruzione. Il procuratore Ahmed Ould Abdallahi ha chiesto la custodia cautelare di Abdel Aziz, di uno dei suoi generi, due ex primi ministri e diversi ex ministri e uomini d’affari, si legge in una dichiarazione fatta circolare nella stampa. Il giudice dovrà ora decidere se accettare o meno la richiesta.

La morsa che si è stretta attorno all’ex generale arrivato al potere con un golpe nel 2008, successivamente eletto e rimasto in carica fino alle elezioni del 2019, è legata al rapporto della commissione parlamentare che per circa sei mesi ha lavorato su presunti crimini economici commessi sotto il mandato di Aziz. L’inchiesta politica è finita nelle mani della giustizia, e in particolare della Procura finanziaria, che vuole fare chiarezza sui reati elencati. Nell’indagine della commissione parlamentare figurano, tra l’altro, presunti reati di attribuzione irregolare di appalti pubblici nei settori dell’energia, delle infrastrutture, della pesca, irregolarità nella gestione del fondo nazionale dei proventi degli idrocarburi, della Società nazionale industriale e mineraria, in una concessione portuale a Nouakchott, nella gestione di patrimonio fondiario nella capitale e nella vendita di aziende pubbliche.

La vicenda ha portato il 6 agosto scorso alle dimissioni del primo ministro Ismail Ould Cheikh Sidiya, citato nel rapporto, e a un rimpasto del governo con l’esclusione degli altri ministri coinvolti.

Sarebbero circa 300 le persone oggetto di una procedura in questa vicenda, che ha portato Aziz in manette per una settimana, fino al 24 agosto scorso. Rilasciato, Aziz è tuttavia oggetto di una limitazione di movimenti che gli vieta di lasciare il territorio nazionale.

L’ex presidente sostiene di essere vittima di una vendetta politica e che le accuse nei suoi confronti sono state inventate. Gli avvocati di Aziz sostengono inoltre che soltanto l’Alta Corte di Giustizia è abilitata a processare un ex presidente, e solo per alto tradimento, non per questo tipo di reati, che sono coperti dall’immunità presidenziale garantita dalla Costituzione, all’articolo 93.

Ricca di risorse naturali, la Mauritania è il secondo produttore di ferro in Africa, possiede giacimenti di oro e rame, giacimenti di idrocarburi, e acque molto pescose. Un patrimonio importante che potrebbe fare felice una popolazione di soli 4 milioni di abitanti, costretta invece alla povertà. La Mauritania è uno dei Paesi meno sviluppati al mondo, al 161° posto su 189 secondo l’indice di sviluppo umano dell’Onu. La corruzione ai vertici delle istituzioni, la cattiva gestione delle risorse e una pubblica amministrazione dispendiosa sono sicuramente, almeno in parte, cause di questa situazione. L’indagine in corso lascia ben pensare che si voglia cambiare rotta. Sul piano politico, si sta consumando la rottura tra i due ex alleati, Aziz e Ghazouani, che insieme avevano preso parte ai colpi di Stato del 2005 e del 2008.

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