12/06/13 – Centrafrica – Bangui dà la caccia ai ribelli ugandesi

di AFRICA

“Ristabilire la pace e la sicurezza per rilanciare le attività socio-economiche, oggi a rilento per via della presenza dei ribelli ugandesi”: è l’obiettivo dichiarato dell’operazione avviata dall’ex capo della ribellione Seleka, Michel Djotodia, al potere con un colpo di stato dallo scorso 24 marzo. Lo ha riferito la ‘Rete dei giornalisti per i diritti umani’ (Rjdh), precisando che la missione si svolgerà nell’estesa prefettura della Haute-Kotto (centro-est) e dovrebbe durare due settimane. L’operazione, concepita dal consiglio difesa della presidenza centrafricana, sarà attuata dal colonnello Houssa Ali, comandante della Seleka nel capoluogo di Bria. Tuttavia, “ad alimentare la crescente insicurezza nelle zone di influenza dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) sono anche alcuni combattenti fuori controllo della Seleka” ha denunciato la stessa fonte. A quasi tre mesi dal colpo di stato permangono insicurezza e violazioni dei diritti umani, non solo a Bangui; la comunità regionale ed internazionale ha chiesto con insistenza alle nuove autorità di varare provvedimenti tesi a stabilizzare il paese. A finire sotto accusa sono esponenti della Seleka, la ribellione costituita per lo più da combattenti stranieri, originari del Ciad e del Sudan.

“Da quando, nel 2008, è stata segnalata la presenza dell’Lra in Centrafrica, si tratta del primo provvedimento governativo di lotta alla ribellione ugandese” ha sottolineato la ‘Rjdh’. L’avvio dell’operazione è stato annunciato pochi giorni dopo un incontro tra il presidente Djotodia e la missione Onu-Unione Africana (UA) a Bangui, che ha deciso di riprendere le attività della forza congiunta in Centrafrica, sospese dopo il colpo di stato. “I militari centrafricani sono i primi responsabili della sicurezza in Centrafrica. Nazioni Unite e Unione Africana sono qui per fornire un sostegno e per aiutare Bangui ad eliminare l’Lra” ha dichiarato Francisco Madeira, inviato speciale UA per la lotta al terrorismo e alla ribellione ugandese. I due organismi starebbero valutando le modalità di una collaborazione più stretta con le Forze armate centrafricane (Faca), a cominciare dai mezzi logistici necessari alla mobilità delle truppe sul terreno. Una forza congiunta dell’UA, sostenuta da consiglieri militari di Washington, è impegnata da tempo nella lotta all’Lra in territorio centrafricano, in particolare nel sud-est, zona dove la ribellione è ben radicata, al confine con Sud Sudan e Repubblica democratica del Congo.

Lo scorso aprile, il presidente ugandese Yoweri Museveni ha sospeso le operazioni offensive in Centrafrica, dove Kampala aveva dispiegato 3000 soldati a caccia della ribellione e della sua guida, Joseph Kony. “Questi ribelli della Seleka che hanno preso il potere sono apertamente ostili alla nostra presenza quindi il presidente ci ha ordinato di rimanere nelle nostre posizioni difensive” ha spiegato il comandante ugandese Dick Olum. – Misna

 

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