10/07/13 – Mali – Presidenziali: appello di Traoré, instabilità a Kidal

di AFRICA

Che lo “spirito patriottico e il senso civico di candidati ed elettori possa aiutare il paese a far fronte a sfide e imperfezioni”: è l’auspicio del presidente ad interim Dioncounda Traoré in vista delle presidenziali del 28 luglio. Ieri, al palazzo presidenziale di Bamako ha incontrato i 28 candidati in lizza, invitandoli a “dare prova di fair play” e assicurando loro la “totale neutralità del governo di transizione” nel processo elettorale. In piena campagna elettorale Traoré ha confermato la data del 28 luglio, sottolineando che “non ci sarà alcun rinvio” del voto. Pochi giorni fa un candidato, l’emissario per il nord Tiébilé Dramé, ha presentato un’istanza alla Corte costituzionale per ottenere il rinvio delle presidenziali per “mancato rispetto della legge elettorale”.

Ma per il presidente in carica dallo scorso anno, dopo la destituzione di Amadou Toumani Touré con un colpo di stato militare messo a segno il 22 marzo 2012, “non esiste un voto perfetto, ancora meno in un paese che sta uscendo da una crisi”. “Proprio per questo motivo – ha aggiunto Traoré – vediamo queste elezioni come un mezzo per uscirne in tempi brevi”.

A due settimane dall’appuntamento con le urne non è stato ancora consegnato il certificato elettorale a migliaia di maliani sfollati e rifugiati, scappati dalle regioni settentrionali passate nel gennaio 2012 sotto il dominio di gruppi armati tuareg e islamici. Nel nord liberato pochi mesi fa da un intervento militare franco-africano, la situazione rimane instabile, in particolare nel capoluogo di Kidal, roccaforte dei tuareg.

Ieri due civili sono stati gravemente feriti da proiettili esplosi da non meglio precisati uomini armati e in circostanze ancora tutte da chiarire. A Kidal la sicurezza dipende dai soldati francesi e da truppe africane dispiegate nell’ambito della missione Onu per la stabilizzazione del Mali (Minusma). Da pochi giorni il ritorno nel capoluogo di soldati maliani – in tutto circa 150 uomini – sta alimentando divisioni e tensioni tra chi sostiene la presenza militare di Bamako a Kidal e chi non la vuole. Decine di civili che hanno accolto con gioia l’arrivo dei soldati maliani si sono rifugiati in una base militare, temendo repressioni da parte di combattenti del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla, tuareg), ostili al loro ritorno previsto dall’accordo di pace firmato il mese scorso col governo di Bamako. A Kidal non ci sono ancora un’amministrazione civile, un prefetto, un governatore e una commissione elettorale e quindi la campagna elettorale non è potuta cominciare.

Le Nazioni Unite, che dal 1° luglio hanno dispiegato nel paese del Sahel una missione di peacekeeper, hanno nominato il senegalese Abdoulaye Bathily e lo statunitense David Gressly vice-rappresentanti speciali in Mali del segretario generale Ban Ki-moon. – Misna

 

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.