Tunisia condanna nuovi insediamenti israeliani in Palestina

di claudia

La Tunisia condanna la decisione delle autorità israeliane di costruire nuovi insediamenti nei Territori palestinesi occupati. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, delle migrazioni e dei tunisini all’estero, Othman Jerandi. Secondo l’agenzia tunisina Tap, intervenendo in videoconferenza alla riunione ministeriale del Comitato di collegamento ad hoc incaricato di coordinare l’assistenza internazionale a favore del popolo palestinese, Jerandi ha ribadito il sostegno della Tunisia a tutti gli sforzi costruttivi per rilanciare il processo di pace e raggiungere una soluzione duratura e globale nei territori palestinesi su alla base delle risoluzioni dell’Onu e dell’Iniziativa di pace araba.

Il ministro ha accusato “le autorità di occupazione” di continue “pratiche che violano il diritto internazionale, minacciano i diritti fondamentali del popolo palestinese e minano gli sforzi di pace”. Jerandi ha invitato la comunità internazionale a svolgere appieno il proprio ruolo nell’avviare seri negoziati secondo un calendario preciso, ribadendo la posizione ferma e di principio della Tunisia a favore della giusta causa palestinese e dei diritti inalienabili del popolo palestinese.

A questo proposito, ha citato il diritto all’autodeterminazione e l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente e sovrano ai confini del 1967 con al-Quds al-Sharif come capitale. D’altra parte, il ministro degli Esteri ha espresso il rifiuto della Tunisia alla decisione delle “autorità di occupazione” di classificare sei organizzazioni civili palestinesi come organizzazioni terroristiche, aggiungendo che tale classificazione avrebbe un impatto sul sostegno fornito dalla comunità internazionale ai palestinesi.

Il Comitato di collegamento ad hoc per il coordinamento degli aiuti internazionali al popolo palestinese è composto da 15 membri, tra cui la Tunisia. È un comitato delle Nazioni Unite che funge da meccanismo di coordinamento politico per il sostegno del popolo palestinese.

A fine ottobre, governo israeliano del premier Naftali Bennett ha pubblicato una gara d’appalto per la costruzione di 1.355 abitazioni in Cisgiordania. Queste case dovrebbero essere costruite in sette insediamenti. La città di Ariel, secondo quanto riporta la stampa locale, da sola ne ospiterà 729. Questo bando fa parte del progetto del ministero delle Costruzioni israeliano che intende raddoppiare la popolazione ebraica della Valle del Giordano con un piano di vendita di 1.500 unità abitative in quest’area entro il 2026. A ciò si aggiunge la notizia secondo la quale il comitato di pianificazione del ministero della Difesa israeliano dovrebbe dare il via libera alla costruzione di oltre 3.000 case in Cisgiordania.

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