Sudan, donna condannata a morte per lapidazione nel sud

di claudia
donne vittime di violenze

Un tribunale sudanese nel sud del Sudan ha condannato a morte per lapidazione una donna per adulterio, ha rivelato sabato un gruppo sudanese per i diritti umani. Secondo l’African Center for Justice and Peace Studies (Acjps) la sentenza, che deve ancora essere approvata dall’Alta Corte, viola gli standard internazionali e ha invitato le autorità sudanesi a revocarla. Il gruppo ha chiesto il “rilascio incondizionato e il diritto a un processo equo” per la donna.

La Dichiarazione costituzionale del 2019 non ha abrogato la pena di morte per i crimini di Hudud. Secondo la legge islamica, i crimini di Hudud – tra cui apostasia, furto, rapina, adulterio, calunnia e consumo di alcolici – comportano sanzioni che includono l’amputazione di mani e piedi, fustigazione e morte. L’attuazione del Codice penale islamico in Sudan da parte del precedente regime ha suscitato critiche da parte di gruppi internazionali per i diritti umani. Il codice penale islamico rientrava tra le questioni che avrebbero dovuto essere dibattute durante la conferenza costituzionale al termine del periodo di transizione.

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